I funghi possono diventare neri dopo averli tagliati, un inconveniente da evitare. E’ meglio scoprire le tecniche segrete circa il buon mantenimento.
I funghi sono un alimento prelibato e non hanno bisogno di presentazioni. In Natura ve ne sono di tanti tipi, dei gioielli che appaiono soprattutto in autunno, ossia al raggiungimento di determinate temperature. Una volta che vengono raccolti sono destinati ad impreziosire i piatti, anche se a dire il vero sono loro a detenere spesso il ruolo da protagonista. Risotti, primi e secondi piatti di vario genere ed immancabile il contorno, chi ama questi menu montanari o di bosco non potrà fare altro che andare a raccogliere funghi o acquistarli.
Sembra tutto molto bello ed in effetti lo è ma è giusto sempre precisare che i funghi possono essere anche nemici dell’uomo per la presenza di veleno, in alcuni casi possono infatti rivelarsi letali. Affidarsi ad esperti, dotati di apposita certificazione rilasciata è sempre un buon punto di partenza per essere certi di portare in tavola cibo gustoso ed assolutamente innocuo.
Funghi, il segreto per non annerirli
Una volta che in casa si hanno i funghi e si desidera preparare un pasto sfizioso ed intrigante, è importante conoscere bene la fase di pulizia, può bastare infatti una distrazione e ritrovarsi con dei funghi appena tagliati e subito anneriti. Per questo è sempre bene non lavarli sotto l’acqua corrente perché basta poco per rompersi, la pressione dell’acqua sul fungo che di per sé è un alimento delicato certo che bene non fa. Piuttosto scegliete di pulire i funghi solo dopo averli puliti e tagliati a pezzetti, scegliendo un recipiente d’acqua dove immergerli.
Qui bisogna agire celermente perché appena tagliati iniziano ad annerire. Un problema che si può evitare grazie ad un rimedio naturale che viene usato da tempo dagli esperti nel campo della ristorazione. Stesso metodo altresì che risulta efficace anche su frutta o ortaggi. Consiste nell’aggiungere del succo di limone nell’acqua dove vengono immersi. Il fungo eviterà di diventare nero perché l’acidità del limone rallenta il processo di ossidazione del fungo. Potrà scurirsi ma molto più lentamente.
Prima dell’immersione: un passo indietro
A prescindere della varietà che viene scelta, ci sono dei punti comuni che vanno riconosciuti. Per esempio, per prima cosa si consiglia di compiere un’attenta attività di monitoraggio prima di cucinarli, in particolare i funghi di terra. Questi ultimi infatti contengono spesso ingenti residui di terra da togliere. Ispeziona al suo interno che non ci siano parassiti, un’attività che può essere eseguita semplicemente posizionando i funghi capovolti su dei fogli di giornale.
Sembrerà strano ma è proprio l’odore della carta che dovrebbe disturbarli e farli salire verso il gambo rendendoli quindi facilmente visibili. A parte questi punti comuni, il resto dei trattamenti da eseguire dipende dal tipo di fungo che si ha; i porcini e gli champignon, possono essere sbucciati e tagliati. Poi ci sono altre qualità di funghi come i chiodini che vengono consumati intere.