Il momento è finalmente arrivato: quello di potare l’Ortensia, ma qual è la migliore procedura da seguire? Scopriamo insieme come fare
Che voi abbiate un’ortensia in vaso o ancora all’interno del vostro giardino, si tratta senza dubbio di una pianta molto semplice nella sua gestione, ma che ha ugualmente bisogno di alcune accortezze.
Soprattutto per quanto riguarda il momento della potatura: ecco, dunque, quali possono essere alcuni consigli molto utili per tutti voi e per la gestione delle vostre ortensie.
Quando potare l’Ortensia, cosa bisogna sapere
Se siete arrivati a questo punto, è perché anche voi da tempo vi chiedete se non sia arrivato il momento di potare la vostra ortensia. Solitamente, infatti, questo momento arriva per tutti e si aggira intorno ai tre anni di vita della propria pianta. Ovvero, quando questa comincia ad assumere delle dimensioni sempre più considerevoli e soprattutto un’ampiezza via via più difficile da gestire.
Ma qual è, nello specifico, il miglior periodo in cui è consigliato potare la propria ortensia? Ebbene, contrariamente a quanto spesso si pensa, la stagione migliore non è quella che ingloba i mesi di ottobre e novembre. In queste settimane, infatti, la nostra pianta avrà già sfiorato da tempo e dunque sarà arrivata al punto di perdere le proprie foglie più secchie.
Piuttosto, il periodo più indicato per la potatura della propria ortensia è una volta terminato l’inverno: ovvero in quelli che sono i mesi di febbraio e marzo, quando la nostra pianta sarà sul punto di dare vita a nuove gemme. Ma cosa dobbiamo sapere, invece, per quanto riguarda la potatura e dunque quello che dobbiamo fare?
Ortensia, di cosa abbiamo bisogno per una corretta potatura
Ma arriviamo al dunque della nostra questione, ovvero quali sono i consigli e i trucchetti che proprio non possiamo ignorare se abbiamo intenzione di potare al meglio la nostra ortensia. Come prima è bene sottolineare un’aspetto di grande rilevanza, vale a dire che in realtà si tratta di una pianta molto semplice dal punto di vista della gestione, e proprio per questo motivo viene spesso consigliata anche per coloro che sono più inesperti.
Nonostante questo, però, non bisogna sottovalutare quelli che possono essere possibili errori proprio che possono sorgere se rischiamo di prendere sottogamba il momento della potatura. Il rischio, in questo caso, è quello di compromettere in modo significativo proprio la fioritura della nostra pianta e dunque creare un danno irreparabile per qualche sciocchezza senz’altro evitabile. La prima cosa che bisogna fare, dunque, è osservare con cura e attenzione la propria ortensia: innanzitutto, dunque, dovrete eliminare quelli che sono i rami più fragili e che appaiono più piccoli o ancora piegati.
Non abbiate paura, se lo ritenete necessario, di eliminare anche qualche ramo più vecchio, così da evitare che la pianta cresca in dimensione troppo eccessive. E’ facile, d’altronde, notare quelli che sono i rami più vecchi nella nostra ortensia perché appaiono più scuri o grigi, e soprattutto di dimensioni maggiori. Per quanto riguarda invece tutti gli altri rami, si procede con il tagliare alla prima nuova gemma contando da terra e così via. Dunque dalla seconda, dalla terza e continuando in quest’ordine contando sempre da terra. Una raccomandazione importante è quella di non essere frettolosi nell’agire e soprattutto troppo repentine nell’effettuare i tagli.