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Bomba atomica, cosa accadrebbe se ne esplodesse una? Tutta la verità

L’apertura di un nuovo fronte di guerra riporta al centro del dibattito il rischio atomico, cosa accade se viene gettata la bomba?

Paesaggio Apocalittico post Bomba Atomica (Foto Pexels) – orizzontenergia.it

Il film Oppenheimer è stato visto ormai praticamente da ogni essere vivente su questa terra. Perfino i nonni giù al parco ormai, invece di parlare dei nipoti che li sono andati a trovare e della nuova pasta per la dentiera che stanno usando, hanno iniziato a parlare di questo film. Insomma, la pellicola ha spopolato come ci si poteva aspettare. Del resto, la campagna mediatica e pubblicitaria è stata incredibile. E se ne è parlato per quasi un anno e tutto il mondo ha avuto modo di fremere di eccitazione per questo evento colossale. L’argomento Oppenheimer è rimasto, per molto tempo, sulla bocca di tutti, i post sulle bombe di tutti i tipi e sui loro rischi hanno spopolato. Migliaia sono stati i curiosi che si sono appassionati all’argomento. Probabilmente, almeno nel nostro continente, la curiosità è salita molto anche grazie alla particolare situazione storia che stiamo vivendo. Un film sulla bomba nucleare che esce proprio nel momento in cui una guerra si sta combattendo proprio tra i confini della Vecchia Europa, quella tra Russia e Ucraina, è certamente una coincidenza non indifferente.

È normale che il popolo si sia incuriosito. Del resto, meglio sapere tutto quello che c’è da sapere, anche semplicemente per sicurezza. Un po’ come la prevenzione per i terremoti o per gli incendi, si spera sempre che le informazioni acquisite per la sopravvivenza siano inutili, ma meglio conoscerle che non conoscerle. Al limite rimarranno a stazionare come informazioni random nelle vostre teste, tornando ogni tanto, come argomento di conversazione in un mite pomeriggio di novembre, davanti a un buon tea. Voi sapete veramente quali sono le mosse da fare, in caso di prospettive apocalittiche come il rischio di una bomba? Molti risponderanno ironicamente sdraiarsi e pregare, e fidatevi, non avrebbero poi così torto, ma no. Noi oggi vi daremo delle reali informazioni utili sui rischi e su tutte le cose da sapere, se si presentasse all’orizzonte una prospettiva simile.

Bomba Atomica, lo scenario post lancio

Bomba Atomica, decontaminazione (Foto Canva) – orizzontenergia.it

Chi si arrende signore e signori, è perduto. E noi abbiamo visto troppi film e troppe serie TV per lasciarci sconfiggere dall’ignoranza. Benvenuti al corso su come sopravvivere ad un attacco nucleare, prego prendete posto, la lezione sta cominciando. Partiamo dalle basi, gli elementi che mettono a rischio la nostra permanenza in questo stato di esseri che si ostinano a respirare, banalmente nota come “sopravvivenza”. Parliamo dell’esplosione nucleare, il conseguente fallout radioattivo ed infine le radiazioni stesse. Sapendo questo dobbiamo poi sapere quali sono i fattori che possono incidere sulla nostra sopravvivenza in seguito alle prospettive peggiori. Parliamo della distanza dal sito dell’evento, la schermatura ed infine il tempo. Per concludere dobbiamo anche sapere quali sono i momenti chiave della pericolosità dell’esplosione. Il momento che precede il cataclisma, ovvero quello dove noi come delle formiche sotto attacco cerchiamo un riparo urlando e scomponendoci come in una perfetta sequenza cinematica.

Il momento dell’esplosione ed infine il momento successivo ad essa. Adesso che abbiamo impresso a fuoco questa sequenza nelle nostre fragili ed influenzabili menti umane, non resta che andare a capire meglio tutti i dettagli che li circondano e quindi come muoversi in caso di allarme bomba. A seconda della potenza dell’ordigno si arriva conseguenze e rischi differenti. Al momento la bomba più potente mai testata sarebbe capace di disintegrare l’intero territorio metropolitano di Roma, nel caso ci si trovasse nel sito rosso allora, non ci sarebbe neanche il tempo di rendersi conto di nulla. A parere di molti questo potrebbe forse essere il destino migliore. Un decesso veloce ed indolore, molto pratico. Dire che ci si dovrebbe tenere a 1 km o a 100 km di distanza dallo scoppio della bomba quindi è troppo vago, dipenderebbe dalla bomba lanciata. E non è che possiamo chiedere alla signora bomba di fermarsi e farci una breve introduzione alla sua potenza.

Danni permanenti

Passiamo ora alla parte che potenzialmente, se siamo rimasti vivi, possiamo in un certo senso controllare. Parliamo del numero due, il fallout radioattivo. Dalle poche ore ai due giorni che seguono l’esplosione, dal cielo inizierà a cadere una candida neve, non giocate a fare gli angeli tra i suoi fiocchi depositati in terra, se avete cara la vita. Estremamente pericoloso e spesso letale. Tenetevi alla larga da questa cenere pestilenziale. La zona colpita infine, come avrete visto nella serie HBO Chernobyl, mantiene dei livelli di radioattività non indifferenti per un consistente periodo di tempo. Anche in questo caso, il periodo varia a seconda delle caratteristiche della bomba. Anche le condizioni atmosferiche durante l’esplosione possono influire, quindi è tutto un grande terno al lotto. Più siamo lontani dal sito dell’esplosione e dal successivo fallout radioattivo, maggiori saranno le probabilità di sopravvivere. Per proteggerci al meglio, dobbiamo riuscire a mettere tra noi e l’esplosione il maggiore quantitativo possibile di materiali densi e pesanti.

Andare sottoterra potrebbe risultare la scelta più ottimale, da qui la schermatura. Spesse mura di mattone o cemento saranno i nostri maggiori alleati. Infine, se siete riusciti, per qualche miracolo, a sopravvivere alla catastrofe, dovete ora attendere. Il tempo è ora il vostro maggiore alleato. Uscire fuori in questo momento potrebbe costarvi un’ingenerosa morte per stupidità. Attendete almeno, ALMENO 48h ore prima di uscire. Nella vita di tutti i giorni i governi suggeriscono di stabilire un piano di azione con la famiglia, da seguire in caso di attacco. Procurarsi dei kit di sopravvivenza e verificare se esistono rifugi antiatomici nella zona, o qualcosa di simile. E ricordate, cantine, tunnel, seminterrati o anche le gallerie della metropolitana, potrebbero salvarvi la vita, se si è in un palazzo allora rimanere nelle aree centrali e allontanarsi dalle finestre. Se sopravvissuti, buttate i vestiti, lavatevi delicatamente e cercate di attendere. Dopo due settimane, se avete dei viveri, potrete uscire senza troppi pericoli. In bocca al lupo sopravvissuti, adesso cominciano i giochi.

Giovanni Cardarello

Giornalista pubblicista (ODG Umbria). Laureato con Master in Comunicazione. Romano del Quadraro, ma vivo in Umbria fra Spoleto e Terni. Sposato con Ilaria, ho tre figli. Mi occupo di sport, ambiente, cucina, politica, economia, lifestyle e gossip. Scrivo sui giornali, cartacei e online, dall'età di 14 anni. Dal 2017 lo faccio per il Gruppo Editoriale della testata