Si parla di evoluzione al contrario, quello che hanno fatto queste due piante ha lasciato tutti senza parole
Il regno delle piante è davvero vasto e complesso e nei suoi meandri nasconde molto potenziale ancora inesplorato, proprio per questo i botanici di tutto il mondo, fin da secoli e secoli fa ,non hanno più smesso di tentare di decifrare i misteri che circondano questo affascinante regno. Nonostante ormai possiamo dire di sapere comunque abbastanza delle piante, una scoperta recente avvenuta in Cina ha fatto sobbalzare ancora una volta il mondo intero.
Esiste una categoria di piante che è particolarmente studiata perché riesce a differire da tutte le altre in maniera evidente, stiamo parlando delle piante parassite, organismi che somigliano quasi ad un fungo per le loro attitudini ma che in verità sono piante che hanno applicato l’evoluzione per “lavorare meno“, impegnandosi a trarre il nutrimento attraverso un sistema particolare.
L’enigma della Balanophoraceae, il suo sistema di sopravvivenza è unico!
La natura ci sorprende in continuazione ma alcune volte dei fenomeni possono sembrare davvero quasi fantascienza, eppure non è così. Questo è anche il caso della Balanophoraceae, una pianta parassita dall’aspetto curioso, facilmente scambiabile per un fungo anche se con questi divide solo un aspetto, ovvero quello di trarre il nutrimento colonizzando le radici di altre piante.
Questo sistema permette a questa pianta di spendere molta meno fatica per effettuare la fotosintesi, ed è proprio qui che gli scienziati hanno concentrato i loro studi, scoprendo qualcosa di incredibile. Le radici della Balanophoraceae si intrecciano, infatti, con quelle della pianta ospite, assorbendo nutrienti vitali in maniera tanto efficiente che questa pianta ha subito un involuzione con il passare dei secoli.
La straordinaria capacità di fotosintesi sviluppata da questi esseri è diventata talmente obsoleta da essere cancellata direttamente dal genoma, risultato ridotto di quasi un terzo del suo totale. Questa caratteristica è stata poi riscontrata anche in un’altra pianta parassita, la Sapria, una pianta molto diversa dalla precedente ma anche questa divenuta ormai totalmente incapace di esistere senza la presenza della pianta ospite.
Evoluzione convergente il fenomeno che ha lasciato tutti senza parole
Il fenomeno che gli scienziati hanno potuto osservare, dunque, è quello chiamato “evoluzione convergente”, e sottolinea come organismi diversi possano sviluppare caratteristiche simili a simili condizioni. Entrambe queste piante hanno fatto un passo indietro, eliminando quelle caratteristiche messe in piedi in millenni di evoluzione dopo aver trovato un meccanismo più semplice e meno dispendioso per sopravvivere.
Un’altra similitudine osservata tra le due piante è quella di aver quasi completamente perso i geni atti alla sintesi dell’acido abscissico, un ormone vegetale utile alla segnalazione che la Balanophoraceae può comunque ancora utilizzare, ovviamente sottraendolo all’ospite. La Balanophoraceae offre quindi una prospettiva davvero unica, una scoperta che ci ricorda quanto ci sia ancora da imparare sul mondo vegetale e quanto la natura possa essere varia e mai immutabile.
