Hai mai sentito parlare della febbre dei tulipani? No, non si tratta di quello che pensi tu, ma è interessante scoprire nuove curiosità su uno dei fiori più amati.
Se chiedi a qualcuno qual è il suo fiore preferito, con molta probabilità ti risponderà “il tulipano”. Questo perché sin dai tempi più antichi il tulipano è sempre stato un fiore molto amato in tutto il mondo. I petali delicati, la forma elegante ed i colori di questo fiore incantano si dalla prima occhiata. Sono fiori piuttosto comuni da reperire eppure un tempo non era così. Hai mai sentito parlare di quell’evento che si tramutò in una vera e propria Febbre dei Tulipani? Un episodio della nostra storia davvero interessante e che, se ami questo fiore, dovresti conoscere.
Il Tulipano, un fiore dal fascino senza tempo
Il tulipano, con la sua eleganza e variopinta bellezza, è da lungo tempo considerato uno dei fiori più amati al mondo. Ma nel XVII secolo, nei Paesi Bassi, questa passione si trasformò presto in una vera e propria mania finanziaria, culminando in quella che è stata definita dagli storici come la prima bolla speculativa della storia. Per capire di cosa stiamo parlando dobbiamo fare un passo indietro arrivando fino all’impero Ottomano, uno dei primi esportatori di questo fiore originario dell’Himalaya, ed esportato nel sedicesimo secolo in Europa. L’esportazione ebbe grande successo soprattutto nei Paesi Bassi, oggi conosciuta come la nazione proprio dei tulipani. La bellezza di questo fiore però fu talmente tanto apprezzato che nel 1637, la domanda di tulipani in Europa superò di netto l’offerta del mercato. Il risultato fu un rialzo dei prezzi incredibile, con una corsa all’acquisto dei bulbi di tulipano, che divennero un vero e proprio investimento.
Il prezzo di un solo bulbo arrivò a costare quanto un bue o una coppia di maiali o di intere proprietà. È facile immaginare che in una condizione di mercato simile la speculazione attorno ai tulipani crebbe sempre di più, creando il fenomeno cosiddetto della “bolla speculativa”. Quest’ultima altro non è che una situazione finanziaria in cui la richiesta di un bene o servizio provoca un aumento dei prezzi che perde ogni giustificazione razionale. Nel caso dei tulipani, il mercato divenne vittima della sua stessa irrazionalità, dove gli investitori, spinti dalle aspettative di guadagni continui, iniziarono a commerciare diritti sui bulbi, creando un mercato secondario basato su contratti futuri. Chiaramente una situazione simile non poteva essere a lungo sostenuta e nel giro di poco il mercato crollò e i tulipani ritornarono al loro prezzo iniziale. A pagare però furono coloro che si ritrovarono, a causa del vincolo contrattuale, a pagare cifre astronomiche per bulbi ormai ritornati al loro prezzo originario.
La Febbre dei Tulipani, ecco cosa ci ha insegnato
Quando parliamo di Febbre dei Tulipani, quindi, non parliamo di una epidemia che colpisce questi fiori causata da un particolare parassita o fungo, ma piuttosto di un evento storico molto importante per la storia della finanza europea. La febbre dei tulipani, infatti, sebbene possa sembrare una mera curiosità storica, offre preziose lezioni su quanto spesso la corsa ad un bene o servizio, e l‘irrazionalità della stessa possa creare dei fenomeni economici alquanto singolari. Una situazione simile è stata vissuta in piena pandemia, quando la carta igienica era diventato un bene altamente richiesto e non più reperibile. L’entusiasmo e la frenesia possono portare a decisioni finanziarie alquanto disastrose, anche quando si parla di fiori. Questo non è l’unico caso di speculazione irrazionale della storia, ma è un aneddoto curioso da conoscere se si ama questo magnifico fiore. Ora avete un argomento in più sui tulipani da poter condividere con i vostri amici dal pollice verde.