La differenza cani-gatti quando mangiano: cosa hanno scoperto

Gli scienziati hanno scoperto che per i cani e i gatti esiste un diverso senso di gusto, e che quando mangiano provano sensazioni differenti.

Cane e gatto mangiano crocchette nel piatto
Cane e gatto mangiano crocchette nel piatto (Orizzontenergia.it)

A quanto pare, la percezione del gusto tra gatti e cani è differente. Lo dicono gli scienziati, dopo un attento studio. A dire la verità, osservando l’atteggiamento dei nostri amici a quattro zampe, questa caratteristica la si può notare facilmente. I cani, solitamente, divorano tutto, i gatti, invece, hanno gusti maggiormente “snob”, e rifiutano categoricamente di mangiare determinati cibi.

Ci sono ancora tante cose da capire riguardo alla percezione dei sapori da parte degli animali. Nonostante i numerosi studi nel corso dei decenni, ancora non si è giunti a comprendere pienamente le preferenze di gusto. Tuttavia, i recenti studi hanno rivelato qualcosa in più rispetto al passato. Prendiamo spunto da un articolo apparso sul National Geographic per analizzare la questione.

Diverso senso di gusto tra cani e gatti: cosa rivela la scienza

Gatto e cane con le loro ciotole di cibo
Gatto e cane con le loro ciotole di cibo (Orizzontenergia.it)

Quando cade al suolo un alimento, uno qualsiasi, e nei paraggi c’è un cane, allora quell’alimento sarà destinato a durare poco. Il cane ci balzerà sopra, divorandolo in un boccone. Se, invece, nei pressi c’è un gatto, allora questo si avvicinerà silenziosamente, annuserà il cibo, per poi fare una faccia contrita, e così andrà via. Due atteggiamenti diversi, che però fanno riflettere su come le due specie percepiscano i sapori.

Sapete perché i gatti hanno questo atteggiamento? Perché non percepiscono i sapori dolci. I ricercatori che si sono occupati di questo studio, hanno analizzato il DNA dei felini, scoprendo che questi non riescono a percepire bene il gusto dolce sulle papille gustative. Ciò è determinato anche dal tipo di dieta che i felini seguono, che è prettamente carnivora, quindi il sapore dolce, per loro, è praticamente inutile.

Sequenziando il genoma felino, si è scoperto che i gatti riescono a percepire un particolare sapore, definito umami, ossia un gusto sapido, saporito, derivante da un particolare elemento presente nella carne o nel pesce, o nei latticini. Dunque, i gatti percepirebbero solo questo particolare sapore, legato alla carne, sviluppando i geni per formare i ricettori dell’umami sulle papille gustative, che sarebbero il Tas1r1 e il Tas1r3.

Quanti gusti riconoscono i cani e i gatti

Tra l’altro, gli scienziati, per confermare questa teoria, hanno effettuato un test osservando 25 gatti. Hanno messo a disposizione diverse ciotole di acqua e altre ciotole contenenti acqua e molecole in grado di ricreare vari sapori umami. Bè, tutti i mici si sono andati a dissetare nelle ciotole contenenti acqua addizionata con l’umami. Nel caso specifico, ad avere più successo è stata la ciotola contenente umami al gusto tonno.

Il tonno, dunque, resta il gusto preferito dai felini, un piatto davvero prelibato. E per quanto riguarda i cani? I cani hanno una percezione del sapore simile a quella dell’uomo, riescono a percepire sia l’umami che il dolce. Invece, entrambe le specie sono dotate di ricettori del gusto per i sapori amari, i gatti ne possiedono 12, i cani 15.

Una questione genetica

Proprio come noi, gli animali si affidano al senso del gusto per valutare le caratteristiche e le proprietà di un determinato alimento. Ad esempio, se il cibo è dolce, indica che è ricco di carboidrati, se è umami, probabilmente è ricco di proteine. Ancora non si è ben capito, invece, la percezione del sapore amaro e aspro, ma molti sostengono che possa indicare agli animali una condizione di pericolo, di tossicità.

È una questione genetica, ad esempio, gli erbivori non riescono a percepire il sapore umami, così come i gatti non riescono a percepire il sapore dolce. Alcuni mammiferi marini, come i delfini o le balene, sono addirittura sprovvisti di ricettori del gusto, e ingoiano il cibo per intero, senza percepire sapore.

Ma i ricettori del gusto si possono evolvere nel corso della storia, in base alle esigenze dell’animale. In alcune specie, questi sono aumentati nel corso dei millenni, in altre sono diminuiti. Dunque, tornando alle differenze di gusto tra cani e gatti, i primi si accontentano di tutto, poiché possono godere di una vasta gamma di alimenti, proprio come noi umani, mentre i gatti sono selettivi perché carnivori obbligati.

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