Stufe e caminetti, attenzione alle multe: possono essere molto salate

Stufe e caminetti possono anche farci incorrere in multe: cosa devono fare i residenti di questa regione che ce l’hanno in casa

Vecchio camino
Vecchio camino a legna (orizzontenergia.it)

Negli ultimi anni gli italiani hanno cambiato gli strumenti con i quali riscaldarsi. In molti casi addio alle classiche stufette elettriche che hanno un grande consumo di corrente elettrica o a quelle alimentate con la bombola di gas. Complice anche il caro energia, hanno scelto gli impianti a pellet, i caminetti o stufe a legna. Attenzione in particolare ai camini, che siano nuovi o vecchi, perché vanno dichiarati.

Stufe e caminetti, cosa bisogna fare per non essere multati

Canna fumaria
Canna fumaria del camino (orizzontenergia.it)

Quelli a legna hanno un gran bel fascino, simbolo anche della famiglia riunita attorno ad asso, ma ci sono delle regola da rispettare. Chi non denuncia di possedere questi tipi di impianti rischia di incorrere in una sanzione economicamente pesante. La legge, infatti, prevede il pagamento fino a 3mila euro di multa. La norma è a carattere regionale e dal 3 ottobre sono iniziati i controlli per i residenti in Toscana. Il regolamento regionale 222/2023 prevede che tali impianti siano registrati sul portale Siert tramite l’identità digitale.

La Regione Toscana prevede la registrazione di questi impianti tramite censimento poiché sono fonti di emissioni di polveri sottili (il pm10) e dunque causa di inquinamento. Specifichiamo che l’obbligo riguarda sia gli impianti nuovi sia quelli già esistenti. È compito dell’Agenzia regionale per il recupero delle risorse effettuare i controlli. In questo articolo approfondiamo i vari divieti esistenti in Italia.

Non devono provvedere alla registrazione i cittadini che hanno i camini come unica fonte di riscaldamento o che sono dismessi. In questi casi devono compilare solo un’autodichiarazione presente sempre sul sito siert.it.

Questo provvedimento è stato oggetto di critica da parte della parlamentare di Forza Italia, Erica Mazzetti. Nella sua dichiarazione, Mazzetti ha espresso preoccupazione riguardo alla politica ambientalista della Regione Toscana, definendola “ecofollia” e affermando che potrebbe essere dannosa per i cittadini. Ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione in Commissione ambiente alla Camera per chiedere al governo di intervenire e correggere l’iniziativa regionale.

Monia Monni, assessora regionale all’ambiente della Toscana, ha spiegato che il senso del provvedimento è dovuto all’importanza di acquisire dati sulla salute e sicurezza poiché “la presenza di sostanze inquinanti in atmosfera, a partire dalle polveri sottili Pm10, è notoriamente causa di molti problemi di salute e tra i principali fattori inquinanti delle nostre città ci sono proprio gli impianti a biomassa”.

L’esponente del Partito democratico ha affermato che secondo i dati scientifici un caminetto emette polveri pari a 840 grammi per giga joule, una stufa a legna 760 e una a pellet 29.

Un’iniziativa legislativa questa della regione che segue le direttive e le decisioni prese dalla Corte Europea. Ma non tutti sono a favore. Critiche sono arrivate da Forza Italia e in particolare dalla parlamentare Erica Mazzetti che ha parlato di ecofollia, annunciando un’interrogazione in Parlamento per correggere eventualmente il percorso intrapreso dalla Regione.

Voglio tranquillizzare i cittadini che hanno in casa caminetti: la procedura è semplice, intuitiva e gratuita, non ha quindi una finalità prettamente sanzionatoria”, sono ancora le parole della Monni.

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