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Crisi climatica, tutti stiamo pagando un caro prezzo: le cifre inaudite

Il cambiamento climatico è diventata sempre più un’emergenza globale, non soltanto in termini ambientali ma anche economici e finanziari: ecco quanto ci costa la crisi del clima.

Quanto ci costa la crisi climatica: le cifre (Orizzontenergia.it)

Variazioni dell’atmosfera globale, modifica delle temperature, mutazione degli standard meteorologici. Sono queste le conseguenze che il cambiamento climatico apporta al nostro pianeta, favorendo così sempre più un sistema politico, economico e ambientale in crisi. La crisi climatica, infatti, abbraccia non soltanto l’aspetto ecologico ma anche quello sociale e finanziario che si ripercuote in tutto il globo. In quest’ottica a pagarne le spese è prima di tutto l’ambiente e la natura, con la perdita di biodiversità e lo squilibrio degli ecosistemi. Ma anche l’uomo.

Sebbene sia stato più volte ribadito dagli studi effettuati dalla comunità scientifica che il cambiamento climatico, e la conseguente crisi climatica, è stata causata dalla stessa mano antropologica, a farne le spese a caro prezzo è proprio la nostra specie in termini di sopravvivenza attuale ma soprattutto futura. Gli interventi di sensibilizzazione in merito alla sostenibilità sono sempre più frequenti, eppure le cifre della crisi climatica parlano chiaro.

A cosa è dovuta la crisi climatica

Crisi climatica ed economia: quanto perdiamo? (Orizzontenergia.it)

Quando si parla di crisi climatica uno dei primi fattori da tenere in considerazione è il surriscaldamento globale. L’aumento delle temperature non soltanto provoca danni ambientali, ma anche all’uomo stesso attraverso un incremento dei tassi di mortalità e una diminuzione progressiva della produttività e dei consumi. Questo provoca una serie di reazioni a catena intrecciate l’una all’altra. Se noi dipendiamo dall’ambiente, attualmente è anche l’ambiente che dipende da noi e dalle nostre azioni.

A dimostrarlo è un recente studio effettuato dal WMO, ovvero l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il quale ha avallato la tesi secondo cui sono le attività umane a provocare il surriscaldamento globale attraverso le emissioni di gas serra. Del resto i dati sono eloquenti. Nell’atmosfera è stata rilevata una concentrazione di anidride carbonica superiore al 150 % dei livelli pre-industriali, così come il 262 % in più di metano e il 123 % di protossido di azoto. Inoltre, basti pensare che l’aumento della temperatura media globale fino a 1,5°C è il limite massimo fissato per contenere i danni. Se si considera che dal gennaio 2023 la temperatura media globale è aumentata di 1,4°C rispetto ai livelli pre-industriali, la crisi climatica è ad un passo dall’essere irreversibile.

Così come il fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai, con il calo del ghiaccio artico, ha raggiunto una media del 12,85 %. Una percentuale impressionante che fa solo prospettare un’escalation del surriscaldamento globale. Dissesto idrogeologico e crisi idrica, siccità, diffusione di malattie, estinzione della biodiversità sono solo alcuni dei rischi che il nostro pianeta corre. In particolar modo il settore agricolo e quello economico sono quelli più colpiti, contribuendo così ad una crisi climatica mondiale di cui si possono solo contare le perdite future, in ogni campo.

Come influisce il cambiamento climatico in economia

Se finora abbiamo elencato i campi e i settori dove la crisi climatica fa sentire il suo peso, uno studio effettuato dalla Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda, e pubblicato sulla rivista scientifica Nature, ha dimostrato quanto questa crisi può gravare a livello mondiale in termini finanziari. Nel report “I costi globali dei fenomeni meteorologici estremi attribuibili al cambiamento climatico” , i professori Ilan Noy e Rebecca Newman, a capo della ricerca, hanno infatti indicato tutti i costi che la crisi climatica sta facendo pagare all’uomo a caro prezzo.

Stiamo parlando di perdite di circa 16 milioni di dollari all’ora, che non riguardano soltanto il periodo attuale o gli ultimi anni ma tutto l’ultimo ventennio. Il rubinetto dell’economia mondiale perde acqua da tutte le parti, ma avere un riscontro scientifico in termini monetari ci fa davvero rendere conto di quanto stiamo facendo poco per l’ambiente e per tutti i campi satelliti che ruotano intorno al pianeta. Nello specifico, dal 2000 fino al 2019 le perdite sono state quantificate sui 143 miliardi di dollari all’anno. Come hanno anche specificato i ricercatori nello studio, effettuato attraverso dei modelli di valutazione integrata, il 63 % di questo drastico calo di denaro è dovuto all’aumento della mortalità.

Come riporta la stessa analisi, “un netto di 60.951 decessi sono attribuibili al cambiamento climatico, 75.139 decessi si sono verificati a causa del cambiamento climatico in eventi diventati più probabili e 14.187 decessi in eventi che sono diventati meno probabili a causa del cambiamento climatico”. Dunque, in termini di prospettiva delle variabili che entrano in gioco nel cambiamento climatico, più aumenta la crisi climatica più perdiamo in termini di vite umane ed economici.

Basti pensare che soltanto lo scorso anno, nel 2022, sono state registrate perdite per 280 miliardi di dollari, quasi il doppio di tutti gli ultimi venti anni. Queste stime sono calcolate sulla base dei costi economici sia dovuti in maniera diretta dall’azione antropologica sia, in generale, dal cambiamento climatico. Ma data la correlazione sempre più frequente tra l’uno e l’altro, i danni sull’impatto ambientale sono destinati a crescere.

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