Fonti alternative e fonti rinnovabili sono spesso sovrapposte nella narrazione relativa al tema della sostenibilità: vediamo insieme quali sono le differenze tra i termini
La transizione energetica ha portato alla ribalta della cronaca mondiale le problematiche relative al settore energetico e l’impegno profuso dai paesi nel raggiungimento di alcuni obbiettivi. L’avvio di strategie e azioni volte a ridurre le emissioni di CO2, abbattendo gradualmente l’utilizzo dei combustibili fossili, come carbone, petrolio e gas, a favore di nuove tecnologie basate sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili come Sole, vento e acqua. Gli investimenti dunque vengono veicolati nella direzione green indicata come la risposta più efficace al contenimento dell’inquinamento e all’abbattimento dei costi delle materie prime energetiche. che hanno visto salire vertiginosamente i prezzi nella passata stagione invernale.
Il periodo storico che stiamo vivendo ha introdotto, con la narrazione del tema della sostenibilità, una nuova terminologia tecnica, diventata famigliare e consueta, ma spesso usata in modo improprio. La confusione rispetto ad alcuni termini che spesso vengono sovrapposti o utilizzati con significati simili, come sinonimi, necessita chiarimenti e precisazioni. Vediamo di chiarirci un po’ le idee cercando di spiegare al meglio le differenze tra le parole utilizzate, rimettendo ordine nella nomenclatura specifica del settore energetico, rispetto alle risorse di varia natura, protagoniste della svolta storica a cui stiamo assistendo.
Le fonti della produzione di energia
La produzione di energia elettrica è subordinata alla conversione di altre energie, partendo proprio da una fonte primaria. Tutta la società moderna si regge sul consumo e lo sfruttamento dell’energia in generale, e nello specifico dell’energia elettrica per la parte più significativa. Ogni attività dell’era contemporanea in cui viviamo è indissolubilmente legata a doppio filo con una qualche forma di energia ed è ed è stato quindi fondamentale per l’uomo arrivare a produrla su larga scala. Da qui la necessità di realizzare le centrali elettriche, luoghi in cui avviene il processo di produzione di energia elettrica. Tale processo viene innescato dallo sfruttamento di fonti di energia primaria che consentono la trasformazione in energia elettrica.
La produzione di energia elettrica utilizza tecniche basate sull’uso di vapore ad alta pressione, sprigionato dal riscaldamento di acqua pressurizzata, che mette in moto una turbina che a sua volta fa funzionare un alternatore. Le fonti primarie attraverso cui è possibile scaldare l’acqua e produrre il vapore acqueo necessario sono fondamentalmente di due tipi: i combustibili fossili come carbone e gas, considerati non rinnovabili e combustibili rinnovabili come le biomasse, il biogas, i rifiuti solidi. Oppure si possono utilizzare fonti di energia rinnovabili e alternative alle tradizionali, come il nucleare, il solare, l’eolico, l’idrico, il geotermico e il mareomotorio.
Fonti rinnovabili e fonti alternative: la differenza
Le fonti alternative dunque sono tutte quelle diverse da quelle tradizionali, che sfruttano i combustibili fossili, cioè quelle che, al contrario convertono energie rinnovabili. Il termine alternative sta ad indicare il fatto che sono fonti utilizzate al posto di quelle che erano state usate in modo primario sino ad oggi. Il termine rinnovabili, invece, identifica il fatto che tali fonti sono rigenerabili, e quindi inesauribili che si trovano in natura e che non necessitano di milioni di anni per costituirsi, come carbone e petrolio.
Le fonti rinnovabili e alternative, come ci spiega il Corriere della Sera, sono dunque la migliore risposta alle problematiche innescate dallo sfruttamento di quelle non rinnovabili, che presentano una forte componente inquinante, con significative emissioni di CO2, sprigionate durante il processo di utilizzo. Le energie verdi, al contrario, sono energie pulite, a zero emissioni e a zero impatto ambientale, con un’importante resa energetica, le uniche che possono garantire la produzione imprescindibile di energia elettrica, senza compromettere la salute del nostro pianeta.