Lo chiamano giglio del Perù, si tratta dell’Alstroemeria il cui fiore assomiglia al giglio ma ha toni di colore che tendono ad essere caldi.
Pianta tuberosa, l’Alstroemeria è anche conosciuta dagli appassionati come il giglio del Perù o degli Inca vista le sue origini sud americane. In effetti, a ben guardare, i suoi fiori ricordano molto proprio i gigli, ma la particolarità è che si tratta di una pianta che attira proprio per la varietà di colori e striature che si formano sui petali.
Si tratta di una pianta che nel corso degli anni si è diffusa in varie parti del mondo, tendenzialmente paesi dal clima temperato. Qui da noi non è diffusissima, ma neanche così impossibile da trovare, questo perché l’Alstroemeria resiste al clima rigido dell’inverno; questo vuol dire che non muore anche se il suo bulbo perde lentamente foglie e fiore fino ad arrivare ad uno stato di letargo vegetativo. Per quanto sia una pianta rustica e robusta, coltivarla comunque non è semplicissimo e bisogna porre la giusta attenzione a seconda che la si coltivi a terra o in vaso.
Dal bianco candido con striature gialline e viola, fino al rosso intenso passando per il lavanda, il giallo e ovviamente l’arancio e il rosa, i colori del giglio del Perù dipendo molto anche dagli incroci di specie creati nel corso degli anni. Per molto tempo l’Alstroemeria è stata coltivata soprattutto per reciderne i bellissimi fiori che finivano per riempire vasi che abbellivano e riscaldavano gli ambienti domestici. Oggi però la tendenza è quella di coltivare la pianta soprattutto perché riesce ad essere una pianta perenne che regalata fiori per lungo tempo.
Come si anticipava prendersene cura però non è semplicissimo; intanto, che sia coltivata in vaso o in giardino è bene sapere che l’Alstroemeria ha bisogno di luce quindi scegliamo un terreno o mettiamo il vaso in un luogo ben soleggiato. Nel caso della coltivazione in vaso poi, è necessario che questo sia molto grande e profondo, la pianta ha infatti bisogno di spazio e di profondità del terreno per le radici e sul fondo del vaso stendiamo uno strato di biglie di argilla espansa per drenare meglio l’acqua. In ogni caso è importante piantare il bulbo a primavera – quindi tra Marzo e primi di Maggio, per avere fioritura estiva- e ad una profondità di almeno 15-20 cm.
In inverno, quando la pianta va in letargo è opportuno proteggere il bulbo affinché rifiorisca l’anno successivo. Il modo migliore per farlo è quello di tagliare lo stelo raso terra e ricoprirlo con foglie morte e un telo in modo da rendere il clima accettabile. Un quarto consiglio utile non può che avere a che fare con l’irrigazione; questa deve essere regolare e il terriccio deve sempre risultare umido ma mai eccessivamente bagnato perché i bulbi odiano i ristagni di acqua. Infine, potrebbe essere di aiuto aggiungere del fertilizzate, granulato se la pianta è coltivata in terra, liquido se invece è in vaso. Se si seguono tutti questi passaggi, da fine maggio ad agosto più o meno sarà possibile godere dei meravigliosi fiori e colori di questa pianta.
Esiste, come sappiamo, un linguaggio dei fiori e proprio come tutti i fiori anche l’Alstromeria ha un proprio significato. La popolazione Inca utilizzava questo fiore nei rituali religiosi e simboleggiava l’abbondanza, la fertilità e la ricchezza, quindi era usato come rito propiziatorio per augurare fortuna e allontanare il male. Ancora oggi mantiene parte di questo significato, ma regalare il giglio peruviano oggi vuol dire soprattutto comunicare all’altra persona devozione e rinnovato affetto.