La bioarchitettura è una disciplina in continua evoluzione, che sta assumendo un peso sempre più rilevante, rappresentando il futuro degli edifici.
Viviamo in un momento storico in cui non sentiamo altro che parlare di riscaldamento globale, cambiamenti climatici e inquinamento. L’agire insostenibile dell’umanità, con le sue produzioni fonte di una quantità immensa di Co2, sta facendo inesorabilmente scivolare il nostro Pianeta in forti difficoltà: invertire la rotta non è più un’opzione, ma una vera e propria urgenza, che rende necessario agire a livello collettivo. E bisogno farlo in tutti i settori.
Dall’alimentazione, alla moda, troviamo una particolare attenzione per la sostenibilità anche nel settore dell’edilizia, grazie anche all’Ue e al suo obiettivo di neutralità climatica da raggiungere entro il 2050. In questa direzione si colloca la Direttiva Case Green che punta a creare immobili a zero emissioni, ristrutturando quelli datati, per far in modo che raggiungano tutti la classe D entro il 2033.
In questo contesto la bioarchitettura gioca un ruolo chiave: si tratta, infatti, di una disciplina contraddistinta da un approccio ecologico dell’architettura. Il suo scopo è costruire rispettando gli ecosistemi, permettendo all’uomo di vivere in armonia con la natura.
Bioarchitettura: che cos’è, le caratteristiche gli sviluppi
Malgrado stia aumentando sempre di più l’attenzione per la bioarchitettura, in realtà questa disciplina affonda le sue origini nel passato.
Questa visione olistica dell’architettura si è affermata a partire dagli anni Settanta in Germania. È stato il medico tedesco Hubert Palm a usare per la prima volta questo termine nel suo libro “La Casa Sana”.
Detta anche bioedilizia, i suoi primi sviluppi affondando le loro origini a seguito della crisi energetica mondiale del ’73. Questo momento difficile ha dettato una revisione del comparto dell’edilizia, in particolare in merito al modo in cui veniva usata l’energia del sole negli immobili.
Da sempre lo scopo di questa disciplina è creare un’armonia tra l’ambiente e le costruzioni, obiettivo che persegue da decenni. Per dare vita a costruzioni create in sinergia con il Pianeta si impegnano materiali naturali come il legno, la fibra di cellulosa, il sughero, il cocco e i cereali. Questo settore è contraddistinto da una filiere corta e dall’uso di soluzioni sostenibili che ricorrono alla risorse naturali come quelle idriche e solari.
Bioarchitettura, il futuro degli edifici
Grazie alle tecnologie più avanzante, nell’ultimo decennio la bioarchitettura ha fatto passi da gigante. Futuro degli edifici, sta permettendo la creazione di “case passive”, ovvero che non consumano energia, riuscendo così a ridurre il proprio impatto ambientale e risparmiando anche in bolletta. Avvalendosi di sistemi fotovoltaici l’abitazione diventa a zero consumi.
Accanto a tutto questo, la bioarchitettura è impiegata non solo nella costruzione degli immobili, ma anche nei loro arredi interni. Sempre più persone sono attirate da questa disciplina, applicandola per riuscire a creare una casa sana, scegliendo materiali sostenibili, soluzioni green e disponendo al meglio le camere in base alla luce. Questo porta anche a notevoli vantaggi anche per la nostra salute (scopri qui un approfondimento sul tema).
Costruire un edificio in ottica di bioedilizia rappresenta quindi un investimento futuro, visto che il suo valore è destinato ad aumentare nel tempo a fronte della richiesta in costante aumento di immobili sostenibili.