Riscaldare la casa in inverno evitando di spendere tanto? È possibile! Qui troverete 6 idee ed opzioni alternative utili e più economiche dei soliti termosifoni.
Questa estate prolunga, che comunque non è un buon segno in tema di crisi climatica e conseguenze che tutti paghiamo, ha allontanato le preoccupazioni per quanto riguarda il riscaldamento della casa nei periodi freddi e gli alti costi che questo comporta. Dopo un inverno passato fatto di bollette appesantite proprio dai riscaldamenti, il governo corre ai ripari anticipando il rilascio del bonus riscaldamento, i cui aventi diritto possono fare già richiesta.
Si tratta di un piccolo aiuto che comunque si limita ad una parte specifica della popolazione, quindi in ogni caso per riuscire davvero a risparmiare senza dover rinunciare al tempore e al colore di una casa riscaldata in inverno può essere utile conoscere alcune opzione alternative che garantiscono efficienza economica e di riscaldamento.
Come riscaldare la casa in inverno: tecniche pratiche e neanche tanto inusuali
In molti palazzi vecchi, la cui costruzione risale ad anni precedenti al boom economico, le case non hanno la predisposizione ai termosifoni. Riuscire ad installarli vuol dire fare importanti lavori di ristrutturazione e quindi spesso si preferisce altro. Parte da qui l’idea di un riscaldamento alternativo a quello che ormai classico dei termosifoni o condizionatori a cui siamo abituati.
Una prima opzione efficiente e di risparmio è quella di riscaldare gli ambienti con le stufe a gas. Non un oggetto di ultima generazione eppure efficientissimo da questo punto di vista: riscalda molto bene gli ambienti anche in poco tempo ed è economico. Il costo di una bombola di gas varia dai 20 ai 30 euro nelle varie zone d’Italia, eppure con questa cifra e una bombola da 15 litri è possibile riscaldare i vari ambienti domestici per 14 giorni con una continuità di 8 ore al giorno. Certo poi i consumi effettivi variano a seconda della potenza di postazione della stufa e di quanto la si tenga accesa, ma in questa ottica si può arrivare a spendere un massimo di 60 euro al mese per il riscaldamento il che, visti i tempi, non è affatto male.
Altra buona alternativa è il caminetto elettrico; anche in questo caso come sempre i consumi dipendono da più variabili. Intanto dalla scelta del camino stesso: quelli di ultima generazione sono indubbiamente più efficienti in termini di consumo rispetto ai primi che si trovavano sul merco, e poi molto dipende da quanto li si tiene acceso. Al massimo della potenza e con un consumo di 2kw si stima un consumo di 36 centesimi l’ora, ma i consumi possono essere ridotti in vario modo -per esempio la scelta dei led al posto delle luci classiche e così via- e molto dipende anche dal contratto sottoscritto con il proprio fornitore.
Altra opzione è la pompa di calore dispositivo che può essere adoperato in più modi ovvero come riscaldamento d’aria oppure di aria e acqua oppure di aria e pavimentazione. Anche qui il consumo effettivo dipende da diverse variabili, in generale facendo un giro sui vari siti specializzati si parla di un consumo totale per la stagione invernale che può variare dai 1.400 ai 1.600 kw e un risparmio di circa 150-190 euro totali.
Si è fatta meno economica come opzione rispetto a quando è stata lanciata sul mercato, ma la stufa pellet resta ancora una valida opzione alternativa all’utilizzo dei riscaldamenti. Molto inusuali ma efficienti sono poi i riscaldatori a diesel, si utilizzano soprattutto nei camper ma possono essere molto validi anche in case di piccole dimensioni. C’è, infine, l’opzione dei pavimenti riscaldati che permettono sì di avere un pavimento caldo ma negli impianti di ultima generazione anche di avere ambienti caldi, con prezzi e consumi che variano a seconda dell’impianto che si ha.