Sono passati 30 anni dalla scoperta di una suggestiva grotta pugliese, all’interno della quale sono venuti alla luce dopo millenni i resti dell’Uomo di Altamura. Scopriamo cosa è accaduto da allora.
30 anni fa è stata scoperta la grotta di Lamalunga, suggestivo sito archeologico incastonato in Puglia. Collocata ad Altamura, in provincia di Bari, all’intero di questa incredibile location è custodito un prezioso reperto: si tratta di uno scheletro dell’uomo di Neanderthal che sarebbe vissuto tra i 128mila e i 187 mila anni fa, ribattezzato come “l’Uomo di Altamura”.
Lo scheletro è di un homo neanderthalensis ed è venuto alla luce dopo migliaia di anni: il 7 ottobre del 1993 è stato rivenuto nella grotta di Lamalunga da un gruppo del Club Alpino Italiano di Bari, lasciando il mondo intero con il fiato sospeso.
Se la grotta era stata scoperta nel 1998, i lavori di ricerca al suo interno sono stati condotti per anni, portando a un ampliamento degli scavi nel 1991. Poi dopo due anni è venuto alla luce lo scheletro che dagli studi è emerso come appartenga a un uomo adulto, probabilmente caduto nella grotta, dove è rimasto intrappolato, per poi morire.
I resti del suo corpo sono rimasti intatti sino ai giorni nostri grazie al fatto che sono stati inglobati tra stalagmiti e stalattiti che li hanno protetti in tutti questi secoli (qui ti abbiamo parlato di un’altra scoperta incredibile all’interno di una grotta).
Uomo di Altamura, cosa è stato scoperto in questi anni
Da quando 30 anni fa è stato scoperto l’Uomo di Altamura le ricerche sono state incessanti per saperne di più su come è morto e sulle sue caratteristiche.
Ancora oggi non si sa con precisione cosa sia accaduto all’uomo di Neanderthal, ma secondo alcune ricostruzioni sarebbe caduto all’interno di un buco presente nel terreno, facendo capolinea nella gotta, per poi non riuscire più a uscirne. Per altre supposizioni potrebbe aver cercato rifugio nel luogo per poi trovarsi incastrato, morendo al suo interno.
Il suo scheletro si è mantenuto perfettamente all’interno della grotta: in particolare è stato coperto da uno strato di calcite che ha bloccato il naturale processo di decomposizione delle ossa. In questi anni gli studi hanno rilevato come l’uomo avesse intorno ai 35 anni e avesse perso due denti. Lo scheletro è uno dei fossili più antichi in assoluto arrivati fino ai giorni nostri.
Oltre all’uomo, nella grotta pugliese – dalla dimensione molto grande – sono stati trovati dei resti di fossili animali, per un totale di circa 500, vissuti 40mila anni fa (scopri un’altra grotta stupenda del Bel Paese).
La grotta pugliese e l’Uomo di Altamura: si celebrano le importante scoperte
A distanza di tre decenni dalle scoperte straordinarie in Puglia, per celebrarle è stato creato un fitto programma di eventi e convegni con lo scopo di condividere con il pubblico la magnifica grotta e lo straordinario ritrovamento.
Inoltre è stata inaugurata la mostra “Abissi del Tempo – La Grotta di Lamalunga/ L’Uomo di Neanderthal” in esposizione presso il Palazzo Baldassarre di Altamura, dal 3 ottobre 2023 al 24 febbraio 2024.
Si tratta di una mostra fotografica realizzata da Paolo Petrignani, fotodocumentarista di National Geographic Italia, che rappresenta un viaggio all’interno del sito incredibile, grazie al quale calarsi nella storia dell’Uomo di Altamura.