Qui in Europa è praticamente sconosciuto, si coltiva principalmente sulle Ande in Centro e Sud America: scopriamo il frutto chiamato lulo.
Coltivato principalmente sulla catena delle Ande, in America meridionale, il lulo è un frutto esotico praticamente sconosciuto, o quasi, in Europa. Ha un sapore molto particolare, acidulo, cresce sulla pianta Solanum Quitoense, una specie affine alla patata, alla melanzana o al pomodoro. Si coltiva dagli indigeni soprattutto per il suo succo, molto amato in questi luoghi e super vitaminico.
Si beve sotto forma di spremuta, ma si consuma anche in molte bevande fermentate, nei distillati o nei dolci e in certi piatti salati. Insomma, in America Latina il lulo è ampiamente sfruttato. La terra di origine è l’Ecuador, dalla cui Capitale, Qito, la pianta prende il nome. In altri paesi del sud America in tanti lo chiamano anche naranjilla, piccola arancia, sebbene non c’entri nulla con la famiglia degli agrumi.
Conosciamo meglio il lulo, il frutto esotico del sud America: le caratteristiche
Dal colore acceso arancione e giallo, il nome lulo deriva dalla lingua Quechua, tipica dei popoli che vivono sulle Ande. Cresce, infatti, tra i 1500 e i 2800 metri, sulla pianta di Solanum, che cresce fino a raggiungere i 3 metri di altezza e che presenta foglie molto grandi. I frutti raggiungono i 6 cm di diametro, la buccia è ricoperta da una leggera peluria. Se questa, come accennato, è di colore arancione con sfumature gialle, la polpa è verde, contenente tanti semini, ed è ricchissima di succo.
Data la fragilità della pianta, non si esporta all’estero, per questo motivo a noi è sconosciuta e il frutto quasi introvabile. L’acidità della polpa è di media intensità, tuttavia si può bere tranquillamente senza disgustare. In Italia, in particolari cucine, lo si può trovare spremuto nelle insalate, o su diversi antipasti freddi, al posto del pomodoro. Pur essendo di piccole dimensioni, il lulo garantisce numerosi benefici.
Considerato un super food, il lulo è stracarico di vitamine, è profumato, povero di calorie, e ha numerosi antiossidanti. Proprio il suo contrasto all’invecchiamento cellulare lo rende un frutto molto apprezzato e ampiamente consumato. Il beta corotene e la vitamina A lo rendono un valido aiuto per gli occhi, inoltre è ricco di fibre, che favoriscono il processo digestivo e regalo la quantità di zuccheri nel sangue.
I benefici del frutto sudamericano lulo
Viene consumato tanto da chi soffre di diabete, da chi ha problemi cardiovascolari e il colesterolo alto. Grazie alle proprietà diuretiche è alleato della dieta, considerato un frutto bruciagrassi, proprio come la più conosciuta ananas. A proposito, di frutta ideale per la dieta, ecco cosa sapere e cosa mangiare. Purtroppo, in Europa non può essere coltivato, poiché la Solanum è una pianta fragilissima, che deperisce a contatto con un altro clima.
Tutti gli esperimenti di coltivazione sul nostro territorio non sono andati a buon fine, e hanno fatto notare una rapida deperibilità della pianta, una produzione di frutti poco soddisfacente, e una forte predisposizione alle malattie. In Italia il lulo ha destato interesse dopo che lo chef Roy Caceres lo ha sponsorizzato nel programma MasterChef. Insomma, un frutto supervitaminico da ricercare.