Un anno da dimenticare sotto il punto di vista delle zanzare, ma l’agonia non finisce qui
Come ogni anno l’arrivo dei primi caldi inizia a fare aleggiare nell’aria quel fastidioso ronzio che purtroppo non è più relegato solo alle ore serali. Da oltre un decennio, infatti, anche nella nostra penisola sono esplose le popolazioni di diversi tipi di zanzare, in particolare quella tigre, capace di arrecare fastidio ad ogni ora del giorno rovinando la pace e la serenità di un’uscita all’aperto.
Nonostante ogni anno la storia si ripeta, tuttavia, in questa estate la questione è stata ben più grave per via della particolare abbondanza di piogge primaverili, che si sono protratte fino a maggio creando le condizioni perfette per la proliferazione.
A preoccupare gli italiani resta però la situazione attuale, difficile da decifrare visto che ormai ad ottobre inoltrato dovremmo esserci lasciati alle spalle i fastidi derivati dalla presenza di questo insetto, mentre invece non sembra proprio essere così.
L’estate italiana è famosa in tutto il mondo per essere caratterizzata dal suo clima caldo e soleggiato che rende le visite in città, le uscite in spiaggia oppure un pranzo al ristorante un’esperienza unica. In questa stagione, tuttavia, particolarità meno piacevoli si sono aggiunte in maniera ben più rilevante rispetto agli altri anni, ovvero la presenza incessante delle zanzare.
Da nord a sud l’Italia è risultata pienamente invasa e non solo dalle solite specie note ma anche da nuove specie aliene e portatrici di virus come la febbre dengue, con l‘Italia che ha fatto registrare il primato europeo per numeri di casi registrati. Una situazione anomala che sta facendo interrogare gli esperti, ma a cosa è dovuto questo fenomeno? E soprattutto, come riuscire a combatterlo?
Sono queste le domande alla quale cerchiamo risposta e senza dubbio uno dei primi fattori da considerare è quello del cambiamento climatico. Le temperature sempre crescenti e le piogge quasi monsoniche di alcuni periodi, stanno costruendo le condizioni sempre più proficue per la proliferazione di questo insetto.
Basti guardare alla situazione attuale, con l’autunno che praticamente non è arrivato ancora e le temperature stagionali sopra la media che hanno permesso a questo insetto di continuare la sua moltiplicazione per un periodo ben più lungo del solito, con conseguenze che rischiamo di pagare a caro prezzo anche negli anni a venire.
Difficile fare una proiezione sul futuro in questa condizione, l’unica cosa che resta da fare, dunque, è mantenere accortezza ed un comportamento quanto più responsabile per far sì che lo sviluppo di questi animali sia meno accentuato possibile. Nonostante le autorità locali stiano sperimentando diversi modi, tra cui anche una lotta basata sulla genetica, atta a rendere sterili quante più zanzare possibili tramite la diffusione di insetti geneticamente modificati, il primo passo spetta a noi.
Eliminare le fonti d’acqua stagnante e piantare nel nostro giardino piante come citronella, geranio, ed altre in grado di tenere lontani questi insetti è un primo passo. Utilizzare repellenti chimici, invece, potrebbe non essere la scelta indicata, tenendo conto che le zanzare sono anche il pasto di centinaia di altre forme di vita che andremmo a mettere a rischio.
Intanto, con novembre che inizia a bussare alle porte, di certo non avremmo mai immaginato di ritrovarci a parlare di allarme zanzare, una questione che ci dovrebbero riflettere oltre il mero fastidio dei pizzichi in sé stessi.
La riflessione più profonda riguarda il futuro e su quali siano i cambiamenti più importanti che dovremmo aspettarci continuando di questo passo senza operare in maniera netta per fermare un cambiamento climatico che sembra essere ogni anno più tangibile.