Microplastiche nelle formiche: i dati di un recente studio fanno tremare. La questione diventa sempre più spinosa: le conseguenze
Che la plastica rappresenti un grane flagello per il pianeta ormai lo sappiamo bene. Cumuli di rifiuti giacciono negli Oceani creando delle vere e proprie isole di plastica intaccando così gli ecosistemi marini e non solo come ci ricorda anche il National Geographioc. In pericolo sono gli animali ma anche l’uomo che, anche se in minima parte, le ingerisce. Le stime sono altissime: tra 52 e 184mila tonnellate di questi materiali che ogni anno vengono rilasciate nell’ambiente come riporta l’Unione Europea che sta lavorando ad una nuova direttiva contro le microplastiche.
Le ricerche non si fermano: dopo averle ritrovate anche sulle nuvole, un nuovo studio annuncia che tracce di microplastiche sono addirittura tra le formiche, esemplari importantissimi nella catena alimentare e non solo. Vediamo maggiori dettagli a riguardo e perché questo può essere un potenziale problema per tutto il pianeta.
Microplastiche nelle formiche: lo studio
Una ricerca condotta nel corso dello scorso anno, nel mese di maggio 2022, racconta come le microplastiche siano anche nelle formiche. Lo studio condotto più di un anno fa ha fatto capolino solo ora tra le pubblicazioni dell’Ecological Entomology, spiegando nel dettaglio cosa gli esperti hanno rilevato. L’osservazione ha fatto riferimento a 113 formiche dell’isola La Palma, in Spagna, provenienti da 40 siti diversi.
Ogni sito è stato protagonista di un attento campionamento con rocce e legni che sono stati prelevati per verificare la presenza di eventuali colonie ed ogni formica è stata identificata. Gli studiosi dotati di lenti binoculari hanno condotto un’osservazione minuziosa e grazie a questo strumento hanno visto che alcune formiche erano impigliate in materiale sintetico di plastica. Alcuni esemplari erano del tutto avvolti da filamenti rossi e neri che con un’osservazione più attenta è emerso trattarsi di polimeri.
Un fenomeno del tutto nuovo che i ricercatori hanno attenzionato preoccupati del fatto che quella situazione avrebbe potuto portare alla morte degli esemplari per soffocamento o perché ne rimanessero impigliati. Ma da dove provenivano quei filamenti? All’inizio si è pensato che potessero essere dei residui legati agli strumenti utilizzati per l’osservazione ed il prelievo ma una volta assicuratisi che non fosse così, hanno approfondito la questione e hanno compreso che i filamenti appartengono alla plastica abbandonata sull’isola.
Le conseguenze che preoccupano
Si tratta di un’osservazione di grande interesse, mai rilevata prima d’ora che apre però un nuovo mondo e che sottolinea come le microplastiche stiano diventando sempre più invasive nel mondo animale. Mai prima d’ora erano state registrate delle fibre di plastica negli insetti. La maggior parte degli studi condotti fino ad ora si è focalizzata sulla plastica e l’inquinamento che ne consegue nei suoli, non solo quelli prettamente “umanizzati” ma anche nei soggetti all’antropizzazione.
Questo insieme agli esiti sugli studi sulle formiche ci dice chiaramente che le microplastiche stanno diventando sempre più invasive e che la plastica sta “colonizzando” l’intero pianeta tanto da essere ovunque. Le formiche stesse per la loro indole operaia potrebbero trasportare le micro-particelle praticamente dappertrutto provocando seri rischi alla fauna e a tutta la catena alimentare.