Il melograno è un frutto dal sapore e dalla conformazione particolare. Perfetto per insaporire insalate e creare ottime salse, va potato in determinati periodi dell’anno seguendo delle specifiche linee guida. Vediamo come eseguire la potatura nel modo corretto.
Il melograno, dal nome scientifico di Punica Granatum, appartiene alla famiglia delle Lythraceae. Questa pianta è originaria della zona compresa fra l’attuale Iran e la catena montuosa dell’Himalaya ma tracce della sua presenza sono testimoniate già dall’antichità presso tutta la macchia mediterranea e la regione del Caucaso. Il portamento del melograno è cespuglioso e arbustivo con tendenza a produrre polloni alla base del fusto. Il melograno può crescere in altezza fino ai 6 metri e l’aspetto che sorprende è la sua longevità: può vivere infatti fino a 100 anni.
Il frutto della pianta di melograno è una bacca al cui interno è possibile osservare una fitta rete di piccoli semi, detti “arilli”, separati l’uno dall’altro dalla “cica”, la membrana bianca tipica del melograno. La bacca della pianta matura verso ottobre o novembre, in pieno autunno quindi, a seconda della varietà di melograno coltivata. In antichità il melograno era legato al culto dei defunti e in particolare alla figura di Persefone. Il colore rosso dei frutti era legato al mondo dei morti e nel periodo pre-ellenistico si credeva che nell’Ade crescessero i melograni.
Le varietà esistenti di melograno sono numerose, in particolare in Italia la più coltivata e adatta al clima della penisola è la cultivar “dente di cavallo”. Il melograno può essere propagato per talea in primavera, nelle altre stagioni per semina. L’aspetto positivo è che questo arbusto è estremamente coriaceo e resistente tanto al caldo torrido quanto alle gelate invernali fino ai 10 gradi al di sotto dello zero. L’importante è che non si faccia marcire l’impianto radicale della pianta con eccessive irrigazioni.
Melograno: scopri come potarlo per ottenere un raccolto incredibile
Come ogni pianta, anche il melograno ha bisogno di un po’ di attenzioni e cure manutentive. Oggi in particolare cerchiamo di capire quale sia il modo più adatto per potare la pianta di melograno, che in natura cresce decisamente disordinata e dà un bel da fare con la caduta delle sue foglie, soprattutto nella stagione invernale. Le forme di allevamento maggiormente consigliate sono quelle ad alberello e a vaso cespugliato. Per effettuare queste due pratiche di coltivazione si dovrò scegliere un pollone da una pianta precedentemente messa a dimora e capitozzarlo. Successivamente andrà piantato a terra o in vaso.
Il periodo di potatura può essere identificato o con la fine dell’inverno o con il periodo successivo alla raccolta, intorno ad ottobre/novembre. Il periodo autunnale è adatto soprattutto per le piante già robuste e vigorose, che non hanno bisogno di chissà quali provviste da immagazzinare nel legno per sopravvivere all’inverno. Tuttavia una buona norma da seguire sempre ci induce ad andarci piano con le operazioni di potatura in quanto sempre traumatiche per la pianta.
Come potare il melograno? Parti dai polloni e dai succhioni
Prima di iniziare munisciti di occhialetti da giardinaggio e di guanti ben spessi. Il melograno è infatti provvisto di spine e potresti ferirti nell’atto di potatura. Non andranno potati i rami più antichi in quanto il melograno produce frutti sui rami antichi di almeno due anni. In primavera vedremo la pianta produrre dei fiori sui rami giovani, quelli con appena un anno di vita. Queste fioriture rossastre prendono il nome di “brevistili”. Saranno i lungistili, prodotti dalla pianta in estate, a portare alla formazione dei frutti, pertanto non preoccupatevi se i brevistili cadranno.
Il melograno produce moltissimi polloni a partire dalla base della pianta. l’operazione di potatura verterà sulla gestione di questi polloni, molto utili per la moltiplicazione della pianta. Oltre ai polloni produce molti succhioni, rami che escono dalle branche principali. Anche questi andranno potati poiché rischiano di sostituire i frutti con un eccesso di legno. La potatura consisterà allora in una operazione di sfoltimento soprattutto di quelle parti ricche di succhioni e polloni. Dovrete lasciare dalle 4 alle 7 branche che facciano da corona al melogrnano cespugliato.