Ancora incidenti, arriva lo stop per i bus elettrici: ma sono davvero così pericolosi?

Bus elettrici pericolosi? Si pensa che si incendino più facilmente rispetto a quelli tradizionali: facciamo chiarezza tramite la voce degli esperti

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Bus elettrico in partenza (OrizzontEnergia.it)

Dopo i due incidenti che hanno coinvolto i bus elettrici, con morti e feriti, non si parla d’altro che dalla sicurezza di questi mezzi. Per il momento a Venezia e a Padova, le due città della regione Veneto nelle quali i bus con la spina circolavano, è stato deciso lo stop temporaneo per permettere all’inchiesta di andare avanti e capire se siano sicuri oppure no.

Tra le ipotesi, infatti, c’è quella secondo la quale i bus elettrici, per via delle loro batterie a litio, prendano fuoco più facilmente. C’è qualcosa di attendibile e di veritiero? Sono molti, ormai, i mezzi di questo tipo presenti nel nostro Paese. La parola va agli esperti, ai dati sui bus elettrici e agli studi in merito. Vediamo cosa sappiamo a riguardo.

Bus elettrici ed incendi: come stanno le cose

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Batteria a litio per i veicoli elettrici (OrizzontEnergia.it)

Per capire come stanno realmente le cose, Alessandro Ruvio, professore di sistemi elettrici per la mobilità alla Sapienza, tramite le colonne di Fanpage.it, ha fatto chiarezza sulla possibilità del verificarsi di incendi sulle batterie dei veicoli elettrici che girano in città. Lo studioso ha riportato i dati raccolti dall’azienda australiana EV FireSafe che si occupa di monitorare, in tutto il mondo, gli incendi delle batterie dei veicoli elettrici.

Su circa 30 milioni di bus in circolazione sul globo fino a giugno 2023, gli incendi sono stati 393, con una percentuale dello 0,0012%. Diversa, invece, la situazione dei veicoli a benzina e diesel. I dati, infatti, riportano un rischio pari allo 0,1% di incendiarsi e dunque 80 volte maggiore rispetto a quello dei veicoli con la spina. Ruvio, dunque, spiega che non è corretto dire che i veicoli elettrici prendono fuoco più facilmente e che è necessario guardare sempre al contesto e all’evento critico, come un urto, che può scatenare l’incendio ma in qualsiasi tipo di veicolo e non solo in quello elettrico.

Il professore però fa una puntualizzazione e aggiunge che l’unico “problema” per i bus elettrici è, semmai, legato al fatto che una volta che l’incendio si è innescato è più difficile spegnerlo. “L’incendio originato da reazioni chimiche produce ossigeno, che a sua volta aumenta ulteriormente l’incendio, permettendogli di sostenersi autonomamente” ha detto Ruvio sottolineando la maggiore criticità della situazione data anche da una temperatura più alta che si scatena in questi tipi di roghi. Non solo, possono durare più giorni ma anche quando il peggio sembra essere passato possono riaccendersi.

Cosa dice la normativa

La normativa internazionale che riguarda le batterie a litio, quelle che vengono installate sui bus e su tutti i veicoli elettrici, è estremamente rigida. Si delineano, infatti, requisiti stringenti che queste devono avere per ridurre al minimo il rischio di incendio ed i parametri di certificazione sono rigorosi. Un iter lungo che porta alla certificazione di sicurezza della batteria. Evidentemente però, tutto questo non basta, motivo per il quale si stanno cercando nuove soluzioni che siano in grado di azzerare i malfunzionamenti e ridurre i rischi.

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