Molto utile nel tuo orto, ma dovrai anche fare attenzione a come utilizzarlo
Sono sempre di più le persone che decidono di allontanarsi dall’agricoltura e dall’allevamento industriale e, avendo modo di sfruttare un piccolo pezzo di terra, decidono di impegnare il loro tempo nella coltivazione o nell’allevamento di qualche gallina, perfetta per una produzione casalinga di uova sane e sicuramente più gustose.
Questi due mondi, per quanto possano sembrare diversi, possono tuttavia essere uniti insieme, chiudendo un ciclo importante e portando la sostenibilità ed il riciclo anche in questo settore. Sono molti, infatti, ad ignorare il potenziale del letame di gallina come concime, un potenziale alto ma che andrebbe sfruttato in modo accorto, in quanto un utilizzo sbagliato potrebbe arrecare più danni di benefici. Riutilizzare questa risorsa, ad ogni modo, dovrebbe essere un imperativo per chiunque possegga un pollaio, anche per una questione di risparmio economico.
Il letame prodotto dalle galline è quello che chiamiamo pollina, venduta anche nei negozi, spesso sotto forma di pellet, ed utile alla concimazione degli orti. Questo prodotto nasconde benefici ben superiori agli altri legami, con concentrazioni di elementi utili al suolo fino a 10 volte superiori a questi, ma attenzione, perché un suo utilizzo errato potrebbe addirittura bruciare le vostre piantine.
Quando parliamo di pollina, infatti, parliamo di un letame di gallina che sia già ben stagionato e quindi utilizzabile per le nostre piantine. Questo prodotto si presenta ricco di azoto, fosforo e potassio, tre tra gli elementi più fondamentali per le nostre piante, al suo interno, quando non abbastanza maturo, è presente tuttavia anche una buona quantità di acido urico, sostanza che può andar bruciare le nostre piantine.
Il riutilizzo della pollina nell’orto non rappresenta però solo un ritorno alle tradizioni, ma anche il modo per riciclare questo sottoprodotto in maniera intelligente, risparmiando sulle spese per acquistare concime. Tutto ciò che dovremo fare è valorizzare questo prodotto, raccogliendoli e lasciandolo maturare e seccare per qualche mese prima di inserirlo nel nostro orto.
Sfruttando questa risorsa sarà possibile, inoltre, essere certi di ciò che andiamo a dare alle nostre piantine, questo letame, infatti, a differenza di quello prodotto industrialmente e probabilmente arrivato da allevamenti intensivi, sicuramente non conterrà tracce di antibiotici, che qualora immessi nel terreno arriverebbero ancora nel nostro corpo passando per verdura e frutta autoprodotta.
In un contesto in cui la sostenibilità è la parola chiave in ogni settore, riutilizzare la pollina può dunque fare la differenza e chiudere un cerchio importante sia per la qualità dei nostri prodotti, sia per quel che riguarda il riciclo degli scarti. Cogliere questa opportunità, quindi, non può che essere la scelta giusta e, una volta autoprodotta la vostra pollina, non dovrete fare altro che distribuirla nel vostro orto e godervi gli splendidi risultati che otterrete grazie a questo straordinario prodotto economico e soprattutto ecologico .