L’inverno è prossimo ad arrivare e come ogni anno cerchiamo dei metodi alternativi per riscaldare la casa che non facciano lievitare le bollette. Oggi capiamo se è possibile fare a meno di termosifoni e stufe.
Il cambiamento climatico ci presenta, fra le sue conseguenze più evidenti, un’estate che non vuole finire. Siamo al 20 di ottobre, autunno inoltrato diremmo in una condizione di normalità, eppure le temperature non sembrano arrestare e il tempo continua a regalare giornate afose, grigie ma estremamente calde. Un autunno così non si è praticamente mai visto e siamo ben oltre le note “ottobrate romane”. Se si verificano precipitazioni sono per lo più di carattere catastrofico e lasciano un ricordo indelebile nelle città che colpiscono.
Il pensiero più intuitivo da fare è che il cambiamento climatico abbia decisamente spostato in avanti l’asticella delle stagioni, pertanto un primo accenno di autunno lo avremo fra novembre e dicembre ed entreremo in inverno verso l’inizio di gennaio. A preoccupare è l’entità della stagione fredda che si presenterà in termini di temperature perché, se dovessero essere estreme come quelle dell’estate, sarà meglio prepararsi a dovere per un freddo inedito.
Oggi cerchiamo di capire se è possibile fare a meno di termosifoni o stufe sebbene siano dispositivi necessari al riscaldamento della propria casa nei mesi più freddi. Se il topic di un paio di anni fa era “come limitare l’inquinamento energetico” ad oggi torniamo alle basi con alcuni espedienti utili per ricreare il giusto tepore nella propria abitazione. Il gas e l’energia elettrica presentano un costo davvero vertiginoso che sembrerebbe essere destinato a salire in inverno.
Riscaldare la casa: è possibile farlo a costo zero? Vagliamo alcune possibilità
Con i periodi che corrono lasciare accesi per molto tempo i riscaldamenti o ricorrere a stufette elettriche non è di certo una buona idea da contemplare per l’inverno. A tal proposito è bene fare alcune riflessioni a cui i tempi moderni e la tecnicizzazione progressiva ci hanno disabituato. L’uomo, in fondo, è sopravvissuto per anni senza termosifoni o simili. Come ci si scaldava tempo addietro? E’ il momento di riscoprire antichi metodi ecologici con cui riscaldare le proprie membra e l’ambiente tutt’attorno.
Partendo già dal medioevo possiamo dire che era buona usanza, ereditata poi dall’impero romano, tenere un piccolo focolare dentro casa o nella propria stanza da letto. Il fuoco è un elemento naturale che è possibile generare a partire dall’impiego di alcune materie prime come il legno o il carbone. Se tenere un fuoco vivo nella propria stanza non è la più sicura delle situazioni, c’è da considerare che di solito veniva posto davanti al focolare uno schermo di pietra o metallo che potesse parare gli zampilli derivanti dalla combustione.
Dormire al caldo era infatti una priorità e tenere un piccolo camino in camera risolveva il problema alla radice. Eppure oggi costruire un camino, tenerlo nella propria stanza da letto e metterlo in sicurezza comporta un esborso davvero importante. L’idea di un piccolo focolare domestico dovrebbe tornare di moda con le dovute agevolazioni fiscali. La fine del medioevo è segnata dall’avvento dell’impero romano. Quali erano le abitudini domestiche dei nostri antenati?
Come si riscaldavano in inverno gli antichi romani? Ecco tutte le risposte
Se quella del camino è una risposta immediata e intuitiva, c’è da dire che esistono diversi trucchi geniali, meno immediati, che possono essere messi in pratica a costo zero e che faranno davvero la differenza in casa tua. Partiamo dal pavimento: come ci si isolava dal pavimento freddo in inverno? I romani erano soliti posizionare sotto i propri letti e, in generale, nelle stanze, dei tappeti che potessero isolare dal gelo invernale. Oltre a questo banale ma utilissimo espediente, puntavano sulle stoffe. Che significa?
I materiali per coprirsi erano pensati in maniera strategica. Ad oggi vanno per la maggiore i piumini d’oca o d’anatra che sanno trattenere il calore senza farlo disperdere. All’epoca invece dei piumini d’oca e d’anatra era molto utilizzata la lana con cui venivano riempiti i giacigli, assieme a della paglia, e con cui venivano preparate delle coperte apposite. Materassi e coperte erano al centro dell’attenzione. Per coprirsi, oltre alla lana, andavano molto di moda le pellicce.