Si chiama Wangiri ed è la truffa telefonica dello squillo senza risposta che può costare caro. Vediamo come riconoscerla e soprattutto come difendersi.
“Io prenderei un bel piatto di Wangiri“ peccato però che non si stia parlando di un’esotica prelibatezza della cucina giappo-asiatica, ma di una delle truffe telefoniche più in voga del momento e che potrebbe costarci molto caro. Effettivamente il termine derivata dalla lingua giapponese e vuol dire “uno (squillo) e buttare giù” il che rispecchia in maniera significativa il funzionamento della truffa.
Esistono diverse tipologie di truffe telefoniche; la più comune è quella della chiamata da numero sconosciuto che ci lascia in attesa senza risposta e nel frattempo si scalano soldi dal nostro credito residuo. La Wangiri, invece, punta tutto sul senso di curiosità delle persone: arriva uno squillo e immediatamente la chiamata si stacca a quel punto, presi appunto dal senso di curiosità di sapere chi ci ha chiamato, facciamo noi stessi ripartire una chiamata verso quel numero ed è a qual punto che si avvia la truffa. Gli hacker in questo caso riescono a rubare fino a 2 euro ogni manciata di secondi.
Siamo abituati alle truffe del bancomat o a quelle ancora più pericolose del porta a porta, per cui facciamo molta attenzione. Spesso però per sbadataggine o fretta rispondiamo al telefono senza neanche controllare da chi arriva la chiamata; partono così la maggior parte della truffe telefoniche che però si nascondono dietro la maschera del “numero sconosciuto“, la Wangiri invece il numero lo mostra proprio perché l’obiettivo è farsi richiamare.
Quindi, un primo campanello d’allarme per riconoscere la Wangiri è proprio questo ovvero la comparsa di un numero di telefono in chiamata ma che non è registrato in rubrica. Ma potrebbe essere chiunque direte voi ed è vero, com’è vero però che bisogna far attenzione al prefisso del numero in questione. Nel sistema internazionale il +39, come ben sappiamo, è il prefisso dell’Italia per cui sappiamo che se all’inizio dei numeri c’è questa sigla allora sicuramente ci stanno chiamando dallo stivale. Questa truffa però parte soprattutto da Paesi dell’est-Europa o Nord Africa come Moldavia, Kosovo, Tunisia i cui prefissi sono rispettivamente +373, +383 e +261. Se ci arriva una chiamata da un numero con uno di questi prefissi, quindi, è meglio non richiamare.
Attenzione, il fatto che le chiamate partano soprattutto da quei Paesi non vuol dire che gli hacker si trovino solo lì, anzi è frequente ricevere telefonate anche con prefisso della Gran Bretagna (+44) o addirittura di Cuba (+53) e, soprattutto nel primo di questi casi, si può cadere facilmente nella trappola vista l’alta percentuale di italiani, anche solo conoscenti, che vivono oltre Manica.
Purtroppo una regola generale non esiste. Intanto è importante quando si naviga sul web accettare solo l’installazione dei cookie necessari; per il resto non resta che bloccare il numero in questione e segnalarlo al proprio operatore, bloccare le chiamate in entrata dall’estero oppure concordare sempre con il proprio operatore di bloccare solo quelle provenienti da determinati Paesi. Si può, infine, fare affidamento su alcune applicazioni che filtrano le chiamate in arrivo. Ma soprattutto è importante prestare molta attenzione.