L’autunno sembra muovere i primi passi e noi anticipiamo l’inverno domandandoci se esistano valide alternative alla stufa a pellet, baluardo della combustione sostenibile.
Quest’anno l’autunno sembra proprio non volere arrivare. E’ da una manciata di giorni che la penisola Italiana è interessata da più o meno inteste precipitazioni che lasciano intendere l’arrivo della stagione dei colori caldi, ma, a parte questo, le temperature restano alte. Il cambiamento climatico ci sta effettivamente portando verso una progressiva tropicalizzazione del clima dal momento che se piove si manifestano precipitazioni violente, simil alluvioni, se splende il sole, invece, probabilmente si verificherà un’estrema siccità.
Al di là delle ragioni riconducibili a questo importante e storico cambiamento, la cosa da notare è che, se una volta l’autunno iniziava a settembre, adesso inizia a fine ottobre. Come è possibile rallentare questo processo? Adottando soluzioni che favoriscano l’economia circolare, il riciclo e riducano l‘inquinamento energetico e fossile ma proprio l’inquinamento in generale che il marchio di fabbrica che l’uomo imprime su questo splendido pianeta.
Tuttavia l’inverno prima o poi arriverà ed è bene iniziare a pensare ai vari modi esistenti per far fronte al freddo. Il classico impianto di riscaldamento, quello che funziona per il tramite dei termosifoni, include dispendio di calore (nelle stanze inutilizzate) e quindi dispendio di energia e rincaro dei prezzi della bolletta. Inoltre l’acqua dei termosifoni deve essere portata almeno a 70 C° per poter fare il proprio dovere, e questo implica un alto consumo di risorse.
Il condizionatore nemmeno a nominarlo. Questo elettrodomestico consuma moltissima corrente, specialmente in inverno in cui il motore, posto all’esterno, per produrre aria calda deve faticare molto. A lungo andare il condizionatore rende l’aria rarefatta producendo non pochi danni alla salute nel lungo periodo. Oltre a queste due considerazioni si deve anche fare attenzione ai costi manutentivi che l’elettrodomestico richiede: il filtro andrà cambiato o pulito almeno ogni due anni con l’aiuto dell’intervento di un tecnico specializzato.
Insomma, il condizionatore è fra gli elettrodomestici più dispendiosi in termini economici ed energetici. Una buona alternativa che funziona ad acqua ma non riempie i termosifoni è quella del riscaldamento a pavimento. L’acqua dovrà raggiungere al massimo i 30 C° e basterà porre sotto al pavimento del proprio stabile le tubature per il passaggio dell’acqua calda. Questo espediente veniva utilizzato anche dagli antichi nobili romani per riscaldare le proprie case.
Ultimamente un’alternativa che va molto di moda è rappresentata dalla stufa a pellet che si serve del legno avanzato dalle attività industriali per produrre calore tramite combustione. In Italia vantiamo il primato europeo per acquisto e numero di installazioni di stufe a pellet. Ma quali sono i vantaggi apportati alle nostre vite da questo elettrodomestico che altri elettrodomestici non potrebbero apportare? Innanzitutto le stufe a pellet sono particolarmente efficienti dal punto di vista energetico.
Le stufe a pellet sono progettate per bruciare un particolare tipo di legno, quello denso e uniforme rappresentato dal pellet, o legno compresso. Di fatto una stufa a pellet brucia poco materiale in proporzione al quantitativo di calore che produce. Ciò si traduce in consumi al ribasso e risultati ottimali in termini di efficienza. Altro vantaggio rappresentato dall’utilizzo della stufa a pellet è nella diffusione uniforme del calore negli ambienti per via del metodo di combustione.
I pellet vengono alimentati automaticamente nell’abitacolo della stufa in modo costante, le ventole delle stufe a pellet distribuiscono poi questo calore nell’ambiente circostante. Esistono addirittura dei modelli canalizzati che riescono a riscaldare stanze situate su altri piani della casa, se si possiede una casa a più piani. Inoltre, con le stufe a pellet, è possibile regolare precisamente la temperatura che si vuole riprodurre dentro casa propria regolando direttamente il termostato.
Uno degli aspetti più importanti da sottolineare è che le emissioni nocive prodotte dalla combustione del pellet sono pressoché nulle: equivalgono alla quantità di anidride carbonica prodotta dalla decomposizione naturale del legno. C’è poi da considerare che le stufe a pellet rappresentano anche un elemento d’arredo unico: l’atmosfera che regala una stufa a pellet posta in salone è raramente eguagliabile. Tirando le somme c’è da dire che la stufa a pellet garantisce un risparmio notevole essendo il legno compresso un materiale economico e largamente disponibile.