In tantissimi spazi verdi, ancora oggi, è possibile vedere dei nani da giardino: la loro storia e la credenza su questi piccoli oggetti.
Piccoli e super colorati i nani da giardino sono ospiti fissi di terrazzi e spazi verdi. Siamo ormai, lontani da quei tempi in cui in commercio si trovavano i tradizionali sette nani, oggi è possibile trovarne di ogni varietà.
In tal senso, è diventato più semplice anche riuscire a collocarli all’interno delle nostre abitazioni, c’è chi li posiziona su una mensola e chi, invece preferisce acquistarli in stoffa per metterli su letti e divano, ma vi siete mai chiesti da dove proviene questa tradizione? Perché tutti sono pazzi dei nani?
La presenza dei nani affonda le sue radici in tempi remoti, addirittura già nell’età rinascimentale e nello stesso periodo si alimentavano le leggende tedesche. Alti circa 60 centimetri, gli gnomi indossavano cappelli dai colori sgargianti e chi poteva vantarsi della loro presenza erano solo le famiglie più facoltose. Si servivano dei nani per abbellire e rendere vivace i propri ambienti, ma prima di allora questi fantastici “omini” avevano già spopolato, lo avevano fatto nell’antica Roma, le statue raffiguravano, infatti il dio della fertilità Priapo, si trattava del figlio di Bacco e Venere, nonché protettore delle mandrie e dei vigneti. Qualche secolo dopo qualcuno li apostrofò come: “Minuscole figure poco alte che non voglio avere a che fare con gli umani”.
E fu proprio nel ‘600 che si diffusero maggiormente all’interno degli spazi verdi dei nobili. Nel secolo successivo, invece, realizzarli diventò una vera professione, in Svizzera raggiunsero il massimo della popolarità. Ovviamente più si diffondevano più crescevano le credenze popolari, come accade spesso anche per alcune piante, e furono i tedeschi a pensare che i nani fossero gli aiutanti dei lavoratori, nel dettaglio di miniere e fattorie. Un’altra credenza narra che i nani avevano la funzione di proteggere tutto ciò che si trovava nel terreno, dunque, rappresentano come dei “custodi” dei giardini e delle piante al loro interno.
Purtroppo, una serie di eventi portarono alla scomparsa dei nani, questo durò fino agli anni ’30 del Novecento. La Disney alla fine di quegli anni, infatti, realizzò il cartone animato più amato dai più piccoli stiamo parlando di “Biancaneve e i sette nani”. Indimenticabile, infatti la presenza dei nani che si fanno in quattro per aiutare la protagonista. Da allora, pare proprio che nessuno riesca farne a meno e fu proprio opera di Tom Major-Ball se da quel momento tornarono alla ribalta i nani da giardino. Insomma una storia lunga diversi secoli che affascina e incuriosisce gli amanti di questi piccoli “ometti”.
Abbiamo già detto che in commercio ne esistono di diversi materiali, ma inizialmente questi venivano realizzati in terracotta o ceramica. Sono tantissimi anche i collezionisti, ma non solo negli spazi verdi. È facile trovarli davanti la porta d’ingresso o sul viale del giardino di numerose abitazioni.
Ottimi anche da regalare ad amici e parenti, insomma i nani da giardino si apprestano a non tramontare mai, piccoli e graziosi sono in grado di donare colore e vivacità ad appartamenti e spazi verdi tocca solo andare alla ricerca di quelli che gradiamo di più e su questo non ci sono problemi perché ne esistono veramente di tutte le tipologie.