L’ultima strategia dell’Unione Europea per incentivare il riciclo prevede premi in denaro per chi restituisce vecchi cellulari o tablet.
Sprecare meno risorse significa anche imparare a riciclare quelle che già abbiamo a nostra disposizione e dare nuova vita a quelli che apparentemente potrebbero sembrare prodotti di scarto. Su questi concetti si basa ad esempio la filosofia dell’economia circolare: un’ottica applicabile nei più disparati campi della vita collettiva e individuale. A questo scopo sono dedicate numerose iniziative, da quelle private a quelle pubbliche. Un esempio è il bonus rammendo previsto in Francia, che punta a ridurre lo spreco e la produzione di capi di abbigliamento, in particolare quelli di fast fashion.
Un altro esempio è la nuova iniziativa promossa dall’Unione Europea per i vecchi cellulari e, più in generale, per i dispositivi elettronici in disuso. Stando a stime ufficiali, infatti, nei nostri cassetti si trova una media di 2 dispositivi elettronici obsoleti per individuo, corrispondenti a circa 700 milioni di vecchi cellulari solo nell’Unione Europea. Ma perché questo dato dovrebbe interessare all’UE?
Cellulari vecchi e dispositivi elettronici in disuso: mini miniere di materiali preziosi
In termini di risorse, i dispositivi elettronici obsoleti o semplicemente passati di moda possono essere considerati delle vere e proprie mini miniere di terre rare e materiali preziosi. Pensiamo ad esempio al litio che ne alimenta le batterie e che oggi è il materiale principale per la produzione di batterie per le auto elettriche. Oppure pensiamo al cobalto, anch’esso propedeutico alla produzione di batterie e la cui estrazione è spesso connessa allo sfruttamento del lavoro minorile. Per tali ragioni i vecchi cellulari potrebbero essere riutilizzati, riciclando materiali da introdurre nel ciclo produttivo di nuovi dispositivi. Eppure il tasso di raccolta dei rifiuti elettronici è piuttosto basso e non supera il 5%.
In Italia la situazione è particolarmente tragica (anche se abbiamo l’economia circolare migliore d’Europa), ma anche nel resto del continente la Commissione Europea ha deciso di incentivare gli Stati alla raccolta dei rifiuti elettronici. In che modo? Le autorità nazionali dovranno sensibilizzare i cittadini sulla questione, informando dell’importanza del riutilizzo di tali risorse. Inoltre sono stati proposti incentivi economici (sotto forma di premi in denaro, sconti o buoni acquisto) per coloro che ricicleranno i vecchi cellulari o i dispositivi elettronici inutilizzati, anche se non necessariamente obsoleti.
Economia circolare per migliorare l’autonomia strategica dell’Europa
Un’ulteriore iniziativa è volta a migliorare la visibilità dei punti di raccolta: I dispositivi elettronici, infatti, sono considerati rifiuti speciali, il cui smaltimento deve passare per punti di raccolta specificamente dedicati. In molti casi, però, i cittadini sono inconsapevoli dell’esistenza di questo servizio e tendono a dimenticare nel cassetto gli apparecchi che invece potrebbero andare ad alimentare l’economia circolare.
“Incentivare la riparazione e il riutilizzo di piccoli dispositivi elettronici, nonché il riciclaggio dei rifiuti di tali apparecchiature, sosterrà il passaggio a un’economia circolare, contribuirà alla sicurezza dell’approvvigionamento di materie prime e migliorerà l’autonomia strategica dell’Europa“, hanno dichiarato dalla Commissione. E voi quanti cellulari vecchi, tablet o pc avete da riciclare nei cassetti?