L’allevamento più sostenibile al mondo ha sede in Svezia, una nuova frontiera è all’orizzonte, sarà la svolta green del secolo?
La sostenibilità ormai non è più un’opzione ma una regola che andrebbe inserita in ogni contesto e, in maniera ancor più profonda, in quello dell’allevamento. L’industria dietro gli allevamenti, infatti, è tra quelle che preoccupa di più in materia di sostenibilità ambientale visto che la produzione di ogni chilogrammo di carne che arriva in tavola nasconde dietro di sé uno spreco di risorse inimmaginabilmente alto.
Per la produzione dei mangimi per bovini, in particolar modo, comporta un enorme dispendio di acqua, un bene sempre più prezioso che in molti stanno studiando come risolvere e sembra che una delle soluzioni più avvincenti sia arrivata proprio dalla Svezia destando l’attenzione del mondo intero. In futuro gli alimenti destinati ai bovini, infatti, potrebbero arrivare direttamente dal mare, una scelta che ridurrebbe drasticamente le emissioni nocive prodotte da questa Ettore oltre che i consumi di acqua, senza compromettere la produttività.
Come spesso accade la Svezia sa essere una delle nazioni maggiormente anticipatrice del progresso e anche in questo settore sembra destinata a fare da apripista nel promuovere un futuro che in pochi avrebbero immaginato. Per limitare le coltivazioni di insulti per bovini e dunque anche gli sprechi idrici, l’idea portata avanti è quella di utilizzare un altro prodotto, naturale ed abbondantissimo ed anzi, quasi infestante, che troviamo spesso in abbondanza sulle spiagge, ovvero l’alga rossa.
Le alghe sono spesso diventate un problema, non solo per un fattore estetico, ma anche per la loro proliferazione smisurata che, anche in questo caso, deriva da una condotta malsana dell’essere umano che, gettando in mare prodotti come i fosfati, presenti nei saponi e di gran nutrimento per le alghe, ne continua a favorire la proliferazione incontrollata. L’utilizzo delle alghe per l’alimentazione dei bovini avrebbe però una doppia valenza che non andrebbe sottovalutata, soprattutto le alghe rosse del genere Asparagopsis Taxiformus che potrebbero rivoluzionare gli allevamenti anche sotto un altro aspetto.
Oltre che il consumo di risorse una delle preoccupazioni maggiori che riguarda l’allevamento intensivo è derivato dalle emissioni gassose degli animali, in grado di emettere quantità di metano preoccupanti. Lo studio della Svezia sull’utilizzo delle alghe rosse per l’alimentazione di questi animali, tuttavia, ha rivelato che grazie al Bromoformio, una sostanza naturale contenuta in queste alghe, le emissioni di metano dei bovini così alimentati sono diminuite del 90%.
Una scoperta che ha dell’eccezionale e che potrebbe significare il vero incentivo verso l’utilizzo di questo tipo di alimentazione nell’allevamento. Seppur incredibile, infatti, basti pensare che le emissioni inquinanti dei bovini in tutto il mondo superano di gran lunga quelle delle automobili che circolano in Europa. Al momento però l’unico ostacolo a frenare questa evoluzione sono ancora i costi, utilizzare mangimi a base di alghe, infatti, al momento è sconveniente per i produttori che sarebbero così poco incentivati a sposare questa soluzione.
Un’alternativa valida, per lo meno nel ridurre le emissioni, è quella agliata dall’Europa che che consiste nell’utilizzo del 3-NOP, un composto simile al Bromoformio da integrare nei mangimi e che avrebbe dimostrato la sua utilità nel ridurre le emissioni di metano. Quel che preoccupa in questo caso è però quali possano essere le conseguenze a lungo termine dell’utilizzo di questo prodotto, un fattore che al momento resta sconosciuto.
Resta di fatto che le potenzialità di questi additivi, o dell’utilizzo dell’alga rossa in purezza, sono strabilianti e potrebbero essere la vera ed unica soluzione nel risolvere uno dei problemi più profondi dell’era moderna. La sostenibilità resta una missione da portare a termine e senza dubbio tempo ed innovazione sono fattori chiave in questo contesto, la speranza però è che quanto prima si possa arrivare alla giusta soluzione per far sì che allevamento e sostenibilità possano davvero andare di pari passo nel raggiungimento di un domani più verde.