I fiori sono elementi dal potenziale decorativo infinito. Tanto in esterno quanto in interno, se coltivati ne modo giusto sapranno rendere la tua casa un posto fresco e colorato. Oggi parliamo dell’Amaryllis.
L’Amaryllis è un fiore originario dell’Africa settentrionale, importato in Italia per via della sua incredibile bellezza. Il nome, Amaryllis, viene dal greco ἀμαρύσσω (Amarysso) che significa “risplendere”. La specie si è bene adattata al clima mediterraneo della nostra penisola, spesso clemente e favorevole alla crescita di specie che amano la luce e il sole, a meno che non si sia in regioni dall’inverno troppo rigido, che l’Amaryllis teme. La pianta di Amaryllis è una bulbosa e comprende nella sua famiglia due specie: Amaryllis Paradisicola e Amaryllis Belladonna.
L’Amaryllis cresce in altezza fino ai 70 cm ed è spesso confusa con un’altra specie di pianta, l’Hippeastrum, dalla quale è possibile differenziarla per il numero dei fiori che produce, superiore, e le dimensioni, più piccole rispetto a quelle dei fiori dell’Hippeastrum. Il colore dei fiori prodotti dall’Amaryllis è di varie tonalità. Questa pianta viene sfruttata soprattutto per le sue potenzialità estetiche: coltivata in vaso o a terra, sicuramente fornirà al tuo balcone, terrazzo, giardino o spazio esterno, un punto focale di irreplicabile bellezza.
Eppure l’uso estetico non è sempre stato il prediletto o l’unico in passato. Il bulbo dell’Amaryllis contiene una sostanza piena di alcaloidi, come la bellamarina, altamente velenosi. Le popolazioni indigene dell’Africa utilizzavano il veleno dell’Amaryllis per conferire alle punte delle loro lance un potenziale velenoso elevato grazie a delle misture di ingredienti ricavati da piante, fra cui il succo del bulbo di Amaryllis. I sintomi da avvelenamento da Amaryllis includono tremori, convulsioni, vomito e diarrea tanto negli animali quanto nell’uomo.
Amaryllis, il fiore di rara bellezza dalle molteplici potenzialità
Se sei un amante del giardinaggio e, più nello specifico, ami i fiori, non potrai di certo far mancare l’Amaryllis alla tua collezione di piante. Come orientarsi nella scelta? Per prima cosa, se hai deciso di acquistare una pianta di Amaryllis, dovrai controllare lo stato del bulbo. In particolare dovrai orientarti verso un bulbo robusto, solido e pesante, che non presenti ammaccature al tatto o segni di muffe o attacchi da parte di patogeni. Alcuni bulbi sono soggetti a marciume interno e pertanto producono muffa sulla loro superficie.
Essendo una pianta originaria del continente Africano, la tua successiva preoccupazione concernerà l’habitat da dover ricreare per farla sentire a casa. Evitiamo i terreni poco drenanti, l’Amaryllis è abituata al caldo, non al ristagno idrico, che farebbe invece marcire il bulbo della pianta. Un buon mix per la miscela potrebbe essere quello che contempli parti di torba, sabbia e terriccio da giardino. Procurati un vaso piuttosto ampio e assicurati di interrare il bulbo di modo che 1/3 o la sua metà restino fuori dal terreno.
Questo espediente terrà lontano il pericolo di marciume e favorirà la buona crescita della pianta. Quanto alla posizione, l’Amaryllis ama la luce piena o, al più, la mezz’ombra. Nelle regioni d’Italia interessate da inverni particolarmente freddi, la pianta va coltivata a ridosso di un muretto esposto a sud e ricoprendo il terreno con uno strato di pacciamatura a base di foglie secche. Se le temperature scendono di molto sotto lo zero, riponi l’Amaryllis al chiuso. Se coltivi l’Amaryllis in esterno assicurati che abbia la luce diretta per almeno metà della giornata.
Quando annaffiare l’Amaryllis? Ecco le indicazioni che ti servono
Se invece hai coltivato l’Amaryllis sin dall’inizio al chiuso, dovrai posizionarlo vicino ad una finestra dove arriva la luce filtrata. Assicurati di non esporre la pianta alla luce diretta. Dopo aver messo a dimora la pianta dovrai provvedere alle sue esigenze in fatto di idratazione. Il bulbo dovrà germogliare pertanto in questa fase dovrai annaffiarlo moderatamente. Una volta che la pianta inizierà a crescere continua con le annaffiature e rendile più frequenti, sempre prestando attenzione ad evitare i ristagni.
Dopo aver innescato la crescita della pianta potrete concimarla con un fertilizzante equilibrato da somministrare ogni 2-3 settimane. Questa operazione favorirà una fioritura abbondante e rigogliosa. Quando il fiore appassirà dovrai reciderlo e continuare ad annaffiare la pianta finché ha le foglie verdi. Dopo la fioritura interrompi le annaffiature e concedi alla pianta un periodo di riposo di almeno 3 mesi prima di ricominciare un nuovo ciclo.