Come ogni anno è stata stilata la classifica delle migliori università, Oxford è in prima posizione ma c’è anche una new entry italiana.
Il periodico settimanale inglese Times Higher Education ha stilato anche quest’anno il World University Rankings, in italiano noto come la classifica delle migliori università al mondo. Alla raccolta dati hanno partecipato migliaia di atenei sparsi in tutto il pianeta, alcuni dei quali si riconfermano in posizioni di rilievo, mentre altri vi sono entrati per la prima volta proprio nel 2023. Più nello specifico l’analisi ha riguardato 108 Paesi e 1.904 università, numero in calo rispetto al 2022, quando si sono registrate 1.799 partecipazioni.
La classifica di quest’anno ci fornisce dati che da una parte stupiscono e dall’altra non fanno che confermare il prestigio di alcuni atenei. L’università inglese di Oxford, infatti, è finita in prima posizione per l’ottavo anno di seguito, staccando di ben 4 posizioni la “rivale” Cambridge. Entrambe spiccano per i parametri di ambiente e ricerca. Seconda in classifica troviamo la statunitense Stanford, terzo il MIT, che guadagna due posizioni rispetto al quinto posto dello scorso anno, e quarta Harvard.
Università italiane tra le migliori al mondo: chi vince?
Ma le università americane in classifica non si fermano qui, anzi! In tutto vi si trovano 169 istituzioni, di cui 56 tra le prime 200 e ben 7 tra le prime 10 posizioni della classifica. Buone notizie anche per quanto riguarda alcuni atenei italiani, in particolare l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università La Sapienza di Roma. La prima si è classificata nella fascia 301 – 350, mentre la seconda ha ottenuto il primato in Italia e quello per l’ambito disciplinare Arts and Humanities a livello internazionale. Si tratta di un miglioramento di ben 22 posizioni: dalla 65sima del 2022 alla 43esima di quest’anno.
Ottimi miglioramenti anche per le università cinesi e indiane. Le prime, in particolare l’Università di Tsinghua e quella di Pechino, si sono guadagnate la dodicesima e quattordicesima casella; ma gli atenei indiani sono 91, di contro agli 86 della Cina. Gli istituti asiatici, in effetti, sono tra i più numerosi a essere entrati per la prima volta nella classifica di quest’anno, contrariamente a quanto è avvenuto nel 2022. Lo scorso anno, infatti, la maggior parte delle nuove classificate era africana.
Università asiatiche in via di miglioramento: la classifica parla chiaro
Per l’Europa si posizionano anche Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Armenia. Buoni risultati anche per l’Australia e per l’Università di Sharjah negli Emirati Arabi Uniti, che ha ottenuto il miglior punteggio in termini di prospettive internazionali. Dati e posizioni in classifica a parte, la raccolta del Times Higher Education mette in evidenza un grande movimento culturale in tutto il mondo.
Molte università hanno dimostrato la volontà di migliorare nei più svariati ambiti, investendo in ricerca, formazione e fattore umano (ora addirittura si può studiare l’architettura nel metaverso!) Bisogna infine considerare le 769 università elencate con la dicitura di reporter: esse hanno infatti fornito alcuni dati senza rispettare a pieno i parametri richiesti per posizionarsi ufficialmente in classifica. Hanno dunque accettato di essere visualizzate come reporter nella lista finale.