La spiegazione sul perché è diffuso questo detto. C’è più di una spiegazione sul perché “fa un freddo cane”, che è una cosa che esiste da sempre. Ed è molto curiosa la sua origine.
Fa un freddo cane, perché è nato questo modo di dire? Chiunque, almeno una volta nella vita, avrà detto o sentito questo modo di dire che è tipico di quando gli effetti delle basse temperature si fanno sentire. Quando ci affacciamo di fuori in pieno inverno e vediamo il fumo che esce dalla nostra bocca ecco che è proprio quella lì la tipica espressione in cui fa un freddo cane. Si tratta degli effetti che l’aria calda che emettiamo verso l’esterno fa in contrasto con quella gelida, ed è vapore acqueo condensato.
Gli altri effetti immediati di una colonnina di mercurio sono bene avvertibili già sui 10°, e tendono ad acuirsi man mano che ci si avvicina allo zero o che addirittura si scende al di sotto di questo valore. Tra le estremità intirizzite ed i brividi, possiamo facilmente accorgerci che fa un freddo cane. Il detto in questione ha diverse possibili ipotesi alla base della sua origine. Ed affondano le proprie radici a molto indietro nel corso della storia. Si parla addirittura di secoli e secoli.
Una prima, plausibile spiegazione deriva dal fatto che una volta i cani vivevano esclusivamente all’esterno delle case. Anche in zone dove era abituale assistere a nevicate e ghiacciate notturne che si protraevano pure a mattino inoltrato. Con neve, pioggia, vento gelido e con qualsiasi altra intemperia, i cani restavano comunque fuori perché dovevano assolvere al loro compito di fare la guardia. Questa cosa contribuiva anche a renderli più feroci, magari in aggiunta con l’avere poco cibo. Ovviamente si trattava di razze particolarmente resistenti al gelo. Ed ancora oggi capita di vedere cani che vivono esclusivamente fuori casa.
A quanto pare poi dire che fa un freddo cane sarebbe un qualcosa di concepito dagli eschimesi. Loro si che facevano entrare i loro cani all’interno di casa. Ed in base a quanti ne dovevano entrare per riscaldarsi, potevano farsi una idea di quanto la temperatura stesse diventando particolarmente pungente. Con la particolarità che le popolazioni artiche misuravano il freddo in base proprio alla quantità di cani. “Ha fatto freddo per un cane…per due cani…per tre, e così via. I cani erano quindi usati come “termometro”.
E quando fa veramente tanto freddo forse è meglio accogliere in casa i cani, per farli riscaldare e per rifocillarli. Ci sono anche altri motti che riguardano il freddo intenso. Sempre in relazione ai cani, un freddo insopportabile è ritenuto forte tanto quanto la presa di un quattrozampe sul proprio osso. Poi tante volte si sente parlare anche di freddo boia. Questo avviene per metterne in evidenza la implacabilità, la spietatezza, proprio come il boia era solito fare con le sue vittime.
Oppure c’è il modo di dire “freddo ladro”, che pure può essere ricondotto al non avere nessuna pietà, oltre al fatto che i ladri devono “lavorare” anche quando le condizioni climatiche sono estremamente sfavorevoli. Oggi i cani fanno di tutto e non certo solo la guardia: addirittura ora fiutano le cimici dei letti. Ma vi siete mai chiesti che cosa sognano quando dormono? E magari anche se sono felici per davvero nello stare in nostra compagnia e nel passare le loro giornate con noi. Di freddo cane se ne parla anche sulla stampa nazionale, purtroppo però l’ipotermia può essere letale anche per gli animali.