In Italia sono circa tremila ma trovarli liberi è molto difficile: la richiesta di lavori è molto alta, visto il rincaro dell’energia, e di conseguenza le loro parcelle si gonfiano…
Il caro bollette ha cambiato le abitudini degli italiani, si sa. Negli ultimi anni, il rincaro dell’energia ha portato i cittadini a trovare soluzioni alternative per i mesi più freddi dell’anno, cercando di risparmiare sul riscaldamento. Abbassare le temperature di un paio di gradi, accendere i termosifoni solamente in determinate ore, migliorare la qualità degli infissi, sono tutte opzioni valide per cercare di diminuire il prezzo delle bollette che altrimenti rischiano di salire alle stelle. Ma c’è anche un altro aspetto che sta prendendo sempre più piede negli ultimi tempo.
Spazzacamini introvabili: ecco quanto guadagnano per un solo intervento
Si tratta dell’utilizzo del caminetto. Da quando la possibilità di risparmiare sulla bolletta ha fatto ritornare di moda elementi naturali come legna e fuoco sempre più persone stanno cercando di utilizzare questa possibilità E proprio per questo motivo è affiorato un problema di cui fino a poco tempo fa si ignorava l’esistenza: la difficoltà estrema di poter reperire uno spazzacamini. In Italia il numero di professionisti è di circa 3.000 unità, ma la richiesta, al momento, è circa tre volte superiore. In molti, infatti, hanno deciso di acquistare o ripristinare il proprio caminetto e ovviamente per renderlo funzionante e compiere le azioni di manutenzione, ruolo che lo spazzacamino odierno deve ricoprire. quindi oltre alla mera spazzolatura dei condotti, deve provvedere a controllare lo stato di conservazione dell’impianto fumario, le eventuali anomalie e soprattutto deve garantirne l’efficienza e la tenuta.
Ma trovare disponibilità sembra quasi impossibile: è ormai quasi impossibile ricevere un intervento prima di Natale. Questo per due motivi principali: il lavoro è cresciuto nell’ultimo periodo di quasi il 50% e poi non esiste ricambio generazionale. Di fatto i giovani snobbano questo mestiere, visto come estremamente faticoso, poco sicuro e non eccessivamente redditizio. Cosa per altro non vera: in primis le regole di sicurezza sono decisamente cambiate per i lavoratori e anche gli spazzacamini hanno decisamente più tutele rispetto al passato con mascherine di protezione, l’uso della tecnologia per spazzare le canne fumarie e computer e video per studiarne l’interno. E poi il guadagno è tutt’altro che da buttare: per un intervento, infatti, il professionista può arrivare a chiedere fino a 250 euro. Questo non solo per la complessità del lavoro, ma anche per la grande richiesta sul mercato. E questa è una legge che c’è da sempre: quella della domanda-offerta. Insomma, se dovete pulire e mettere in funzione il vostro caminetto affrettatevi e armatevi di pazienza: non sarà un lavoro immediato e con l’inverno che incombe questo è sicuramente un aspetto da non sottovalutare.