Parliamo di allergie e condominio. Due situazioni limitanti e faticose che molti non sopportano, ma vediamo come affrontare e coniugare le due cose.
L’allergia è una piaga che colpisce molte persone tutti i giorni ed in specifici periodi dell’anno. Parliamo di graminacee e tutte le forme di polline che l’aria si porta dietro durante i periodi primaverili e non solo. Un soggetto allergico vive una situazione continua di disagio, legata a reazioni continue che possono essere limitanti e molto fastidiose, oltre che pericolose. Certo, oggi parliamo di una situazione ancora gestibile, ma anche in minima parte rimane un disagio non scontato. Cosa succede se la reazione allergica sembra derivare da una delle piante nell’area comune del condominio?
Allergia e condominio: cosa fare se si vive una situazione invalidante
Il disagio dell’allergia è già una situazione contro la quale combattere, aggiungendoci anche il condominio e tutte le dinamiche tossiche che si porta dietro, è ulteriormente fastidioso. Ma può capitare che, in un’area comune, ci possa essere una pianta che possa provocare una reazione allergica ad un condomino e in quei casi cosa si può fare? Sicuramente prima di tutto bisogna comprendere come può essere sfruttato l’ambiente comune, come un giardino comune condominiale.
Quando il giardino è condominiale l’uso che ne viene fatto è di tutti. Una spiegazione spicciola ma reale di quello che realmente è il contesto del giardino condominiale. Infatti il suo uso deve essere garantito ad ogni condomino. Diremo di più, l’uso non è il semplice accesso, ma lo sfruttamento, come anche la piantumazione di alberi o altre piante, a patto che siano ad uso poi condominiali e non privato. Questo, infatti, viene previsto dall’articolo 1102 del Codice Civile.
Giardino condominiale e allergia: cosa poter fare
Tutto questo è valido in una conditio sine qua non, cioè che avvenga in modo del tutto compatibile non solo con la destinazione dell’area, ma anche con il diritto di tutti gli altri condomini di farne uso. Tutto questo vale, ovviamente, parallelamente al regolamento condominiale, che decide, poi, l’uso di questi spazi. Quindi, in caso di condomini allergici con comprovate ed attestate ragione mediche, possono impedire di poter far piantare nuovi arbusti o piante in condominio.
Vero, però, anche che i fattori da dover prendere in esame sono molti. Infatti non possiamo considerare la sola presenza di allergie o patologie certificate. Deve essere valutato il contesto in cui sono scatenate queste allergie. Partendo, per esempio, alla grandezza del giardino condominiale, la distanza dall’abitazione del singolo proprietario, la possibilità o meno di percorrere via alternative nel giardino condominiale. Inoltre, aggiunto a tutto ciò, bisogna assicurarsi che l’allergia scatenata sia dovuta ad una specifica pianta che è presente nel giardino condominiale e che, appunto, sia invalidante per il condomino. Sicuramente una faccenda che potrebbe provocare non pochi attriti all’interno del condominio, nel quale, però, come spora spiegato, è possibile destreggiarsi, proprio per il diritto dei condomini di vivere gli spazi comuni.