Il cardo mariano è una pianta antichissima dalle proprietà depurative importanti. Scopriamolo meglio per capire come usarlo in cucina.
Il cardo mariano è una pianta ampiamente diffusa nel bacino del mediterraneo e deve il suo nome ad una leggenda; secondo la credenza popolare, le macchie bianche tipiche delle sue foglie sono rimaste dalle gocce di latte cadute dal seno di Maria durante la fuga in Egitto, per il nome “mariano”.
Si tratta di una pianta le cui proprietà e benefici sono conosciute nottetempo. Già nel 1554 il medico e botanico Andrea Mattioli ne descrive le proprietà colagoghe e diuretiche, mentre nel 1800 il cardo mariano comincia ad essere usato per le sue caratteristiche antiemorragiche e ipertensive. Infine, oggi a testare particolare interesse in campo medico sono i semi della pianta con i quali vengono preparate capsule, polveri, estratti e tinture. Per quanto i primi ritrovamenti scientifici sullo studio del cardo mariano risalgano all’Umanesimo, sappiamo però che già gli antichi greci e poi i romani lo utilizzavano come pianta medica.
È in dubbia che quando si parla di cardo mariano la prima proprietà a cui si pensa sia quella depurativa. Questa azione, che rappresenta uno dei modi più efficaci per purificare in maniera naturale il fegato, è determinata dalla presenza della silimarina sostanza conosciuta e utilizzata in farmacologia proprio per la sua capacità di proteggere il fegato dalle tossine e dai radicali liberi.
Ma questa pianta è molto più che sola azione depurativa. Tra le proprietà più accreditate del cardo mariano c’è l’azione antiossidante che lo rende un alleato contro l’invecchiamento della pelle. Ci sono poi alcune ricerche che riferiscono della silimarina come un agente antitumorale e sarebbe in grado anche di aumentare la produzione di latte di nelle donne che allattano.
Le foglie del cardo mariano sono particolarmente amare e utilizzate nella medicina tradizionale come digestivo. Tra le altre cose, infatti, queste agiscono come lieve lassativo garantendo una certa regolarità intestinale. Il cardo mariano sembra poi avere anche importanti proprietà antinfiammatorie che derivano sempre dalla presenza della silimarina. Questa sarebbe capace, infatti, di ridurre gli enzimi infiammatori del corpo portando quindi ad una serie di benefici sia per condizioni come l’artrite che per malattie autoimmuni. Infine, ci sono gli effetti positivi sul sistema cardiovascolare; gli antiossidanti presenti possono ridurre i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, divenendo quindi un ulteriore alleato contro l’insorgenza di malattie legate al cuore.
Al di là delle proprietà benefiche del cardo mariano, questo può essere anche un interessante ingrediente in cucina. Nel sud Italia le infiorescenze sono spesso fritte proprio come si fa con i fiori di carciofo, mentre in alcune regioni della Spagna e della Francia è utilizzato per arricchire le zuppe. Si possono poi preparare insalate con le sue foglie oppure sbollentare le radici il cui sapore ricorda quello del topinambur. Non dimentichiamoci che se lasciato essiccare con il cardo mariano si possono preparare anche delle tisane (che si trovano anche in commercio già pronte, ndr) e che rappresentano uno dei modi migliori per sfruttarne anche le proprietà mediche.
Attenzione, infine, alle controindicazioni; il cardo mariano non va somministrato ai bambini a meno che non sia prescritto da un medico e può provocare reazioni allergiche.