In inverno, sempre più persone stanno tornando alla scelta più classica: la legna da ardere per il camino o la stufa.
- Quanto costa al quintale la legna da ardere
- Qual è la migliore legna da ardere
- Quale legno non bruciare nel camino
- Quale legna fa più fiamma?
- Fatela durare di più con questi trucchi
Negli ultimi tempi, a causa dei prezzi eccessivi del gas, c’è stata una frenetica ricerca di alternative per il riscaldamento invernale: una delle alternative che sta tornando in voga è quella della legna da ardere. Un ritorno che però presenta alcune piccole problematiche e che non conviene davvero a tutti. Cerchiamo di capirne qualcosa in più.
Quanto costa al quintale la legna da ardere
La legna è senza dubbio una valida alternativa al pellet se si ha una stufa, ma rappresenta anche un investimento importante se ad esempio si ha ancora la fortuna di avere un camino in casa. Chiaramente, bisogna saper scegliere e sapersi orientare tra i prezzi, che come abbiamo avuto modo di osservare non sono propriamente economici come in passato.
Se prima infatti 8 quintali di legna di faggio o rovere costavano intorno ai 150 euro, ora il prezzo è raddoppiato. Facciamo alcuni esempi, presi da alcuni siti di ditte specializzate nella vendita di legna: il faggio costa circa 25 euro al chilo e l’acquisto minimo è di 20 quintali; l’alternativa economica è la legna mista che costa circa 15 euro al quintale, mentre la legna per pizzeria viene venduta a circa sette euro a cassa.
La legna da ardere può essere anche acquistata a bancali, di peso variabile ma comunque evidentemente più convenienti, e il prezzo in questo caso varia, partendo da meno di 200 euro per un bancale di legna mista, mentre il faggio tendenzialmente costa 40-50 euro in più per ogni bancale.
Qual è la migliore legna da ardere per il camino
La scelta della legna non può essere casuale e deve prendere in considerazione diversi fattori, facendo sì che si scelga anche in base alle proprie necessità quotidiane. Per chiarirci: il legno duro garantisce anche – si perdoni il gioco di parole – una maggiore durata, mentre se si sceglie alberi sempreverdi come pino e cedro, ovvero legno dolce, sappiamo che questo durerà molto meno.
Una combinazione consigliata è il pino con legno di quercia, noce o olivo, ma in generale – per alimentare in particolar modo il camino – si ritiene che la scelta giusta sia quella di creare un mix tra legna dura e legna dolce. Chiaramente, a tutti interessa anche sapere il consumo medio giornaliero di legna e quello che deve essere l’investimento annuale su questa materia prima da ardere.
Quale legno non bruciare nel camino
Sebbene comunque tutta la legna sia buona da bruciare, bisogna sapere che alcune tipologie non sono particolarmente indicate: evitate ad esempio di accendere il camino con legno di abete o castagno, che provocano molto fumo, e ancora peggio col legno di fico, che è considerato tossico. Non scegliere legni molto resinosi, quelli che assorbono molta umidità e chiaramente quelli trattati.
No assoluto a legni verniciati o smaltati, pannelli di truciolato, laminato plastico o formica, bancali in pellet, che possono essere riciclati in altro modo, e legni con residui di colla. Evitiamo infine di bruciare nel camino quotidiani, riviste e ricevute, contenenti inchiostro, e il tetrapak, ovvero cartoni del latte e dei succhi di frutta.
Quale legna fa più fiamma?
Ora vi interesserà anche sapere quale legna fa più fiamma e come abbiamo già accennato, da questo punto di vista, sono preferibili i legni più duri. Tra questi annoveriamo faggio, quercia, frassino, carpine e alberi da frutto: si tratta di legni che fanno una fiamma intensa, più duratura e anche molta brace. Un discorso a parte, in questo senso, merita il legno di noce, che ha un’aroma intenso e la combustione è adatta se si preparano pane e dolci.
Non tutta la legna può bruciare, perché deve essere prima stagionata e deve avere un’umidità inferiore al 20%, un processo che dura circa due anni e che prevede che la legna sia anche salvaguardata da agenti esterni, come la pioggia. Legni resinosi come abete, larice e pino possono essere usati occasionalmente, in caso di cottura di carne alla griglia, ad esempio.
Fatela durare di più con questi trucchi e risparmiare
Sapere come conservare bene la legna aiuterà a non farla marcire e la farà durare di più, ma ci sono anche altri trucchi da tenere presenti se si sceglie di riscaldarsi con la legna da ardere. Tra quelli che bruciano più lentamente e quindi teoricamente hanno una durata maggiore, ci sono i legni di castagno, acacia e quercia.
Per risparmiare, ma anche per una questione fiduciaria, rivolgetevi ad aziende specializzate o agricole, inoltre provate a vedere più preventivi e prezzi. Nella scelta, fate davvero molta attenzione alla legna bagnata: pesa di più, per cui potrebbero farvela pagare di più e il rendimento è ridotto. Se si vuole risparmiare, inoltre, conviene comprare la legna “fuori stagione”, ovvero nei mesi primaverili.