Sai che potresti non dover pagare la TARI o ottenerne un’importante riduzione in bolletta? Vediamo chi ne ha diritto e come fare.
La TARI o tassa per la raccolta e smaltimento dei rifiuti è appunto una tassa introdotta nel 2014 e insieme a IMU e TASI fa parte dell’imposta unica comunale. Questo vuol dire che gli importi sborsati finiscono direttamente nelle casse comunali e di fatti sono proprio i Comuni gli incaricati a determinare le tariffe e a inviare i cedolini di pagamento.
Sono considerati suscettibili di produzione di rifiuti tutti quegli immobili che sono utilizzati e che, quindi, non vengono considerati abbandonati o inagibili. Questo vuol dire, in altre parole, che sono obbligati a pagare la TARI tutti coloro che possiedono o detengono un immobile a qualsiasi titolo e per qualsiasi destinazione d’uso, quindi che sia un locale adibito a uso abitativo, commerciale e così via.
Tuttavia la legge prevede delle fattispecie di casi per cui, pur sfruttando un locale e producendo quindi rifiuti, è possibile ottenere una riduzione dell’imposta fino all’80% e in alcuni casi ben specifici anche all’esonero totale del pagamento della tassa.
Chi può ottenere la riduzione sul pagamento della TARI, tutti i casi previsti dalla legge
La TARI è disciplinata dalla legge di Bilancio del 2014, nello specifico arti. 1 commi639 e seguenti, in cui si dispone tra le altre cose che le amministrazioni comunali hanno l’obbligo, in casi specifici, di applicare una riduzione sul pagamento della tassa fino ad arrivare a casi di vero e proprio esonero, per cui i soggetti non sono obbligati al pagamento della tassa stessa.
Per legge, quindi, si ha diritto a beneficiare di uno sconto sulla bolletta della TARI qualora ci sia stata un disservizio nella raccolta e gestione dei rifiuti; svolgimento del servizio in violazione delle norme vigenti; interruzione del servizio per motivi sindacali o organizzativi che abbiano arrecato danno alle persone e all’ambiente. Per tutti questi casi, la legge prevede una riduzione dell’80%.
Lo sconto si ferma a 60%, invece, qualora si sia residenti in zone in cui la raccolta non viene effettuata. Sono poi previste riduzioni a percentuali diverse e a discrezione dei Comuni, laddove i produttori di rifiuti speciali dimostrino di provvedere autonomamente e di tasca propria allo smaltimento dei rifiuti. Infine, è prevista una riduzione anche per i produttori di rifiuti speciali che però sono assimilabili a quelli urbani, sempre però se si dimostra di aver avviato un riciclo dei rifiuti a norma di legge.
Riduzioni minori sono poi previste anche le abitazioni con un solo occupante, per chi utilizza solo stagionalmente l’immobile (pensiamo le case al mare o in montagna), abitazioni che sono occupate per meno di 6 mesi l’anno perché di proprietà di soggetti che risiedono all’estero, ma anche casi nei quali si adottano sistemi di prevenzione nella produzione dei rifiuti come ad esempio pratiche di compostaggio domestico.
Chi ha diritto all’esonero della TARI
Per essere esenti dal pagamento della TARI non basta solo dimostrare di non abitare, per esempio, in quell’immobile. Bisogna, invece, dimostrare che il locale non è idoneo alla produzione di rifiuti, per cui non deve esserci mobilio e non devono esserci allacciate utenze domestiche.