Cosa scegliere tra la stufa a pellet e quella a nocciolino per consumare meno? La più conveniente è proprio lei. Scopriamo perchè.
Siamo giunti ormai a Novembre e con l’inverno in arrivo l’abbassarsi delle temperature sarà inevitabile nelle prossime settimane. Proprio per questa ragione è sempre meglio farsi trovare preparati, cercando preventivamente delle soluzioni alternative al riscaldamento a gas, così non essere colpiti da spiacevoli bollette dal prezzo insormontabile.
Una delle soluzioni più indicate consiste nell’utilizzo del camino, ma sappiamo tutti quanto costi la legna al giorno d’oggi e soprattutto non tutti dispongono di un camino o dello spazio necessario per installarlo a casa. Ben più semplice è l’installazione di una stufa, come quella a pellet o a nocciolino. Ma cosa scegliere tra le due tipologie? Vediamo insieme cosa conviene di più tra la stufa a pellet e quella a nocciolino e cosa le contraddistingue.
Stufa a pellet e a nocciolino: le differenze
Visti i costanti rialzi del costo energetico optare per una stufa a biomassa potrebbe essere una soluzione davvero conveniente. Nell’ultimo periodo sul mercato tra le più richieste troviamo la stufa a pellet e quella a nocciolino, ma come funzionano più precisamente?
La stufa a pellet, bene o male, è una tipologia di stufa abbastanza conosciuta e richiesta. È estremamente conveniente rispetto ad una normale stufa a legna, poiché viene utilizzato uno scarto del legno che una volta pressato diventa quello che conosciamo come pellet. Questo materiale estremamente efficiente oggi è il più richiesto sul mercato ed ultimamente la sua diffusione cresce sempre di più grazie alla riduzione dell’iva sulla vendita di questo combustibile.
Il nocciolino d’olivo è sempre un materiale di scarto ma non deriva da una materia prima. Si tratta infatti di uno scarto di origine alimentare che tramite un attento meccanismo centrifugo viene ottenuto separando la polpa dal nocciolo dell’oliva. Una vera forma di energia pulita che fortunatamente sta prendendo sempre più piede sul mercato italiano.
Questa biomassa, inoltre, non viene ottenuta solo dalle olive, ma anche da altri scarti alimentari, come ad esempio le nocciole, i pistacchi e le noci. E’ bene però sapere che non tutte le stufe sono compatibili con la combustione del nocciolino, poiché i fori delle stufe a pellet hanno un diametro maggiore del nocciolino stesso.
In questo modo, quindi, il nocciolino attraverserebbe i fori senza bruciare. per questo tipo di biomassa servono delle stufe dai fori più piccoli di 2,5 mm o si può pensare di aggiungere una rete metallica con fori più piccoli, in modo da evitare la caduta del nocciolino.
Cosa conviene tra stufa a pellet e nocciolino
Ma veniamo a ciò che ci interessa di più: cosa conviene tra le stufe a pellet e a nocciolino? Per comprendere la convenienza di ognuno dei due prodotti bisogna analizzare nel dettaglio i consumi energetici e la produzione energetica di entrambi. Un nocciolino al 12% di umidità consuma 4,5 kWh/kg, uno al 30% di umidità invece 3,5 kWh/kg e ciò significa che servirà molto più nocciolino per scaldarsi.
Il pellet, di contro ha un potere calorifero di 3,4 kWh/kg al 12%, ma un prodotto di qualità può arrivare anche a 4,8 kWh/kg. Tuttavia, il costo del pellet è sempre più in crescita, tanto da arrivare a superare persino il costo della legna stessa. Il nocciolino, invece, non ha ancora visto questa grande richiesta sul mercato e quindi, il prezzo rimane ancora stabile e abbastanza conveniente.
Da considerare poi che il pellet è frutto della lavorazione dello scarto di una materia prima, il legno. Il processo di lavorazione è ben più lungo di quello a cui viene sottoposto il nocciolino, che invece, dovrà essere solo suddiviso dalla polpa tramite centrifugazione per poi essere pressato.
Una stufa a nocciolino, nel complesso, consuma di meno di una stufa a pellet e soprattutto il suo combustibile costa meno del pellet, ad oggi. Scegliendo quindi questo tipo di stufa non solo si andrà ad aiutare l’ambiente ma si otterrà anche un notevole risparmio economico.