Legna tossica e allergie: NON usatela mai per accendere il fuoco

La legna, se non trattata o maneggiata correttamente, può comportare rischi per la salute umana: è tossica e c’è il rischio di allergie.

Legna tossica e allergie
Legna tossica e allergie (Orizzontenergia.it)

Il freddo sta arrivando e molti italiani negli ultimi anni sono tornati al caro vecchio camino o in alternativa a moderne stufe alimentate a pellet, ma anche a legna. Chiaramente, tutti noi vogliamo scegliere la convenienza, ma dobbiamo anche essere consapevoli di ciò che finisce per bruciare. La combustione della legna, infatti, può dare origine ad allergie e vere e proprie intossicazioni.

Effetti tossici e allergie: tutti i rischi legati alla legna

Effetti tossici e allergie del legno
Effetti tossici e allergie del legno (Orizzontenergia.it)

Alcuni rischi sono legati agli effetti tossici di determinate specie di legno o ai prodotti chimici utilizzati nel trattamento del legno: ad esempio, c’è della legna che contiene naturalmente tannini, i quali possono dare origine a tutta una serie di allergie. Allo stesso modo, pesticidi, conservanti, vernici e collanti usati per trattare il legno sono evidentemente tossici.

Quindi facciamo attenzione a quello che bruciamo, perché certa legna potrebbe essere tossica, ma attenzione anche al semplice contatto con questa materia prima: infatti, questo può causare dermatiti da contatto o reazioni allergiche cutanee. Chiaramente, si tratta anche di un certo tipo di predisposizione fisica e in ogni caso, ai primi sintomi, è bene sentire un professionista della salute, come un medico allergologo.

Durante la lavorazione del legno, la polvere di legno può essere inalata e causare problemi respiratori: in tanti falegnami, a lungo andare, devono fare i conti con asma e bronchite cronica, proprio a causa della loro attività a contatto con il legno. Infine, il legno può ospitare muffe e funghi se non viene conservato correttamente. Il primo consiglio, se si maneggia correntemente legna, è quello di usare dispositivi di protezione individuale.

Quale legna non si può bruciare

Quale legna non si può bruciare
Quale legna non si può bruciare (Orizzontenergia.it)

Rispetto alla presenza di sostanze cancerogene, tossiche o allergeni nella legna, alcune regioni come il Friuli Venezia Giulia hanno preso decisioni molto nette. Il nostro invito è a provvedere e fare in modo che se scegliamo legna da ardere teniamo conto di indicazioni che sono ampiamente riconosciute. Sappiamo infatti, o almeno dovremmo saperlo, che non tutti i tipi di legno sono adatti per l’uso nel camino.

Alcuni, come abete, castagno, fico, larice e tiglio, sono da evitare poiché producono fumo e odori indesiderati, generano brace inefficiente o emettono fumi tossici. Perché la legna sia considerata buona da ardere deve rispondere dunque a determinati criteri. Nello specifico deve accendersi facilmente, bruciare senza produrre fumo, lentamente e a lungo, generare calore e durare a lungo anche dopo che diventa brace.

Perché la legna “frigge”?

Perché la legna "frigge"?
Perché la legna “frigge”? (Orizzontenergia.it)

C’è un fenomeno che deve metterci in allarme quando mettiamo della legna nel camino: si tratta di materia prima troppo umida, che durante la combustione sembra letteralmente “friggere”. Questa legna produce una schiuma bianca dalla sezione di taglio: è un fattore indicativo che siamo di fronte a legna che è appunto troppo umida e che quindi appunto non è adeguata alla combustione.

In questo caso, se non si dispone di altra legna secca, è consigliabile utilizzare tronchetti di segatura o bricchetti come alternativa a questo tipo di legna, che essendo umida produrrà quasi certamente fumo. Un altro consiglio è quello di scegliere sempre pezzi provenienti dallo spacco di tronchi più grandi anziché tondelli, in quanto maggiore sarà la combustione.

Legna tossica e allergie: le malattie che non conosci

Legna tossica e allergie: le malattie che non conosci
Legna tossica e allergie: tutti i rischi che non conosci (Orizzontenergia.it)

Bisogna dunque essere consapevoli di tutta una serie di rischi a cui si va incontro a contatto con il legno: innanzitutto, l’eccessiva esposizione alla polvere di legno può causare una serie di disturbi, tra cui asma bronchiale, rinite, alveolite allergica, sindrome tossica da polveri organiche, bronchite, ecc. Chi lavora nel settore del mobile è poi maggiormente esposto a rischio di tumori nasali e cancro alle vie respiratorie superiori.

Alcuni tipi di legno, come il tasso, possono causare sensibilizzazione, dando luogo a reazioni allergiche dopo esposizioni ripetute, mentre alcuni studi hanno evidenziato che se si è allergici all’aspirina, addirittura si potrebbe esserlo a legno di salice e betulla. Ancora, i microrganismi presenti nella corteccia e nei funghi possono causare asma, rinite e dermatite allergica. Da questo punto di vista, gli esempi sono diversi.

Inoltre, fumatori e coloro che lavorano con il legno sono più a rischio di sviluppare malattie dovute all’inalazione della polvere di legno. In ultimo, ricordiamo che vanno maneggiati con cautela legni provenienti da climi temperati come larice, noce, quercia, faggio, tasso e pino e che i legni provenienti da alberi subtropicali e tropicali sono più a rischio di reazioni allergiche.

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