La strada per la transizione ecologica non è sempre in discesa, soprattutto se si parla di installazione di impianti fotovoltaici. Il Governo cerca attivamente di aiutare gli italiani con delle agevolazioni fiscali ad hoc.
Siamo tutti più o meno d’accordo sulla necessità di un cambio di rotta nell’ambito della gestione e produzione di energia per via dell’impatto, per usare un eufemismo, aggressivo, delle pratica antropiche sull’ambiente. Questo è stato uno dei temi principali del 2022, portato all’attenzione dei media e del mondo dallo scoppio della guerra russo-ucraina. Molti di noi sono ancora segnati dalla stangata dei prezzi che gas, energia e benzina hanno subito come contraccolpo alle politiche “anticostituzionali” del presidente della federazione russa.
Al di là di come andarono le cose oggi vogliamo porre l’accento su un problema di portata mondiale che non può che essere risolto agendo in modo repentino cambiando le nostre abitudini quotidiane, in primis in fatto di produzione e dispendio di energia elettrica. Tutto fantastico, se ci si dovesse basare sulle sole buone intenzioni individuali non si riscontrerebbero poi troppi problemi nel passaggio al fotovoltaico. Il fatto è che siamo nel mondo reale, iniquo e ricolmo di differenze sociali, ovvero sempre e solo economiche, che non rendono questo passaggio ugualmente semplice per tutti.
Impianto fotovoltaico: finalmente una soluzione concreta calcolata in base al reddito
La buona, anzi buonissima notizia è che non si tratta di bonus caduchi che si traducono in sconti sull’IRPEF come ne abbiamo già conosciuti in passato. La novità introdotta dal governo è quella che promuove un progetto particolare che inaugura una nuova categoria, quella del “reddito energetico”. La soluzione del fotovoltaico non era fino ad ora praticabile per tutti per via dei costi relativi all’installazione e ad alcune carattersitiche strutturali delle abitazioni (queste, se permanenti, non potranno essere scavalcate grazie al reddito energetico).
L’adozione del fotovoltaico però permetterebbe di spendere di meno, quindi guadagnare sull’esborso in bolletta, e salvaguardare al contempo l’ambiente dal momento che utilizza una fonte di energia rinnovabile, il sole. I raggi solari catturati dai pannelli fotovoltaici vengono infatti prontamente tramutati in energia elettrica funzionale alla gestione dell’economia domestica. Il decreto emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica relativo al reddito energetico è stato pubblicato in gazzetta lo scorso agosto.
Per accedere al benefit in questione potrete quindi andare sul sito della Gazzetta Ufficiale e cercare il decreto ufficiale dove saranno specificate le istruzioni, le modalità e le finalità utili per usufruire dell’agevolazione. Concretamente questo progetto consiste in un fondo a plafond di 200 milioni di euro che cade sotto il nome di “fondo nazionale reddito energetico“. Il fondo andrà speso fra il 2024 e il 2025 e per usufruirne si dovranno soddisfare alcuni requisiti che illustreremo poco avanti.
Quali requisiti bisogna soddisfare per ottenere il benefit?
Le modalità di fruizione del capitale disposto pro capite sono declinate secondo vouchers che saranno destinati alla copertura delle spese relative alle operazioni di installazione dell’impianto fotovoltaico. L’agevolazione sarà riconosciuta formalmente come contributo in conto capitale. Ma veniamo al sodo: chi potrà usufruire dei fondi stanziati dal progetto reddito energetico? Il principale criterio a cui risponde l’assegnazione dei voucher è quello della percentuale dell’ISEE, quindi il reddito andrà percepito da tutte quelle persone che vivono situazioni economiche disagiate.
Tutte le famiglie con reddito ISEE inferiore a 15.000 euro o 30.000 se, però, con almeno 4 figli a carico, potranno fare richiesta. I richiedenti agevolazione dovranno però attenersi a determinate operazioni. In particolare il richiedente dovrà essere la stessa persona fisica avente il contratto di fornitura elettrica, i nuclei destinatari dei vouchers, poi, dovranno installare impianti fotovoltaici per l’autoconsumo e connetterli alle utenze elettriche preesistenti.
Oltre all’installazione dell’impianto, la cui energia dovrà essere destinata per una quota x all’autoconsumo, gli interventi finanziati dovranno comprendere altri servizi: polizza multi-rischi; servizio di manutenzione; servizio di monitoraggio dell’impianto. E’ importante fare presente che il decreto specifica chiaramente quali siano le ditte convenzionate incaricate di prestare servizio ai cittadini negli interventi di cui sopra. Le domande andranno presentate per via telematica attraverso la piattaforma GSE.