Il prezzo dei biocombustibili legnosi è in continuo calo. Scopri cosa conviene tra pellet, legna e cippato.
Con l’arrivo dell’inverno giunge anche il momento di pensare a riscaldare casa, cercando di non spendere un patrimonio in bollette. Di questi tempi non è certo affar semplice, visti i prezzi intoccabili della materia energia tra gas e luce.
Accendere il riscaldamento a gas per molti è diventato impensabile, poiché in diversi casi si rischierebbe di non riuscire ad arrivare a fine mese. Così tantissime persone scelgono sempre di più i biocombustibili legnosi da inserire nelle stufe per riscaldare i diversi ambienti di casa.
Il prezzo di questi biocombustibili, infatti, è in calo rispetto all’anno scorso, motivo per cui quest’anno è il momento giusto per decidere di optare per questo metodo di riscaldamento. Vediamo allora com’è la situazione dei prezzi delle varie tipologie di biocombustibile legnoso.
L’analisi AIEL del costo dei biocombustibili legnosi
Secondo la recente analisi AIEL, Associazione Italiana Energie Agroforestali, i prezzi dei biocombustibili legnosi sarebbero in netto calo rispetto all’anno scorso. Difatti, già nell’aprile 2023 i prezzi erano in calo, con uno stabilizzarsi verso Settembre, raggiungendo una riduzione del 40% del prezzo del pellet rispetto al 2022. Generalmente, con l’arrivo del periodo invernale, i prezzi tornano a salire, essendoci un aumento della domanda. Tuttavia, questo rialzo previsto non si è ancora verificato, cosa che invece è già avvenuta per il gas metano.
L’AIEL effettua un’attenta analisi ogni 4 mesi e per adesso, stando all’ultima stima, il prezzo nazionale del pellet certificato Enplus A1 si aggira intorno ai 6,4 euro a sacco più Iva, stima valida per un sacco da 15 kg. Un prezzo decisamente più economico rispetto all’anno scorso, visto che a settembre 2022, lo stesso sacco da 15 kg costava ben 4 euro in più.
L’analisi dell’AIEL, però, non si limita al solo pellet. Sono stati valutati anche i costi della legna da ardere. Secondo l’associazione, la legna tradizionale resterebbe uno dei combustibili più economici sul mercato, nonostante il prezzo subisca comunque delle variazioni a seconda del tipo di legna e della sua stagionatura.
In generale, a settembre 2023 costo medio della legna da ardere si aggirava intono 212 euro a tonnellata per la legna con un contenuto idrico pari al 20%. Circa 28 euro in meno rispetto al costo di settembre dell’anno scorso. Se invece si volesse optare per della legna con un contenuto idrico del 40-50%, andrebbe considerato un costo medio di circa 201 euro a tonnellata, ben 34 euro in meno rispetto al costo di settembre 2022.
Ma veniamo al cippato. Si tratta di un biocombustibile locale che deriva dalla cippatura del legno. In poche parole, il legno viene sminuzzato meccanicamente in pezzi molto piccoli ed omogenei. A settembre 2022 il suo prezzo, considerando un cippato di qualità A1, si aggirava intono ai 145 euro a tonnellata, mentre il il cippato di classe B1 si attestava a 54 euro a tonnellata. Dei valori molto simili a quelli dell’anno scorso, confermando così il prezzo stabile di questo tipo di combustibile, una sicurezza in più se non si vuole rischiare in aumenti repentini del prezzo durante il periodo invernale.