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Saida, salvata da un dispositivo biomedicale e assunta nell’azienda che li produce

La storia di Saida Ibnou-Bouzid e di Antonio Petralia, l’imprenditore che le ha salvato la vita e poi l’ha assunta nella sua azienda.

Saida intervistata da Rainews (Orizzontenergia.it)

La vicenda di Saida Ibnou-Bouzid, una donna proveniente dal Marocco che è giunta in Italia per curarsi da una grave malattia polmonare, ha qualcosa di straordinario: ci racconta di una giovane molto coraggiosa e di un imprenditore, Antonio Petralia, che si è dimostrato senza alcun dubbio straordinario. Quest’ultimo, 55 anni, è infatti amministratore delegato di un’importante azienda a cui Saida deve molto.

Infatti, è a capo della Eurosets, un’azienda situata nella Biomedical Valley di Medolla, nel modenese: qui vengono prodotti dispositivi biomedicali all’avanguardia, che possono senza dubbio salvare la vita a molte persone. Proprio in questa azienda, Saida è stata assunta a tempo indeterminato, dopo che appunto le è stato donato un apparecchio per la cura della sua malattia.

Chi è Saida, la donna salvata dall’imprenditore che poi l’ha assunta (e che è stato premiato da Mattarella)

La donna premiata nel suo comune di residenza (Orizzontenergia.it)

La sua esperienza personale e professionale è ora riconosciuta come un incredibile segno di riscatto grazie alla determinazione che Saida ci ha messo per salvarsi dalla malattia e per ottenere un incarico senza alcun dubbio molto importante, la vera occasione della sua vita. Eurosets, l’azienda fondata nel 1991, dove oggi lavora, proprio in questi mesi ha ottenuto un riconoscimento prestigioso e meritato.

Infatti, è stata recentemente onorata dal Presidente della Repubblica, che ha conferito all’amministratore delegato Antonio Petralia le insegne di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica. Tra i dispositivi realizzati in questi anni da Eurosets, ce n’è uno che negli ultimi tempi ha avuto una certa rilevanza a livello mediatico. Si tratta di EcmoLife, apparecchiatura cuore-polmone.

Il dispositivo, secondo quanto possiamo saperne, ha salvato la vita di un bambino torinese di cinque mesi in attesa di un trapianto di cuore. Questo macchinario, esportato in 60 Paesi in tutto il mondo, è disponibile sul mercato dal 2019. In questi anni, Eurosets ha salvato molte vite con questi macchinari, compresa quella di Saida, che si è sentita in dovere di ringraziare, ma non solo.

Oggi Saida lavora per Eurosets: una storia di grande determinazione

In particolare, la giovane donna di origine marocchina è stata salvata proprio da EcmoLife, lo stesso dispositivo usato appunto in via sperimentale in un nosocomio pediatrico torinese. Quindi, è stata appunto assunta dall’azienda di Antonio Petralia: questa opportunità ha permesso alla stessa donna di costruirsi una nuova vita in Italia e oggi lei stessa deve moltissimo proprio all’ad di Eurosets.

Una storia incredibile e a lieto fine, quella descritta, in cui c’è anche un’altra protagonista, Mara Morselli, l’assistente sociale del comune dove Saida vive: lei, insieme alla donna marocchina e all’imprenditore nel settore della biomedica, hanno dimostrato in questa vicenda grande forza e determinazione, e che se si vogliono cambiare le cose è davvero possibile farlo.

La vicenda è dunque esemplare nel descrivere simbolicamente come, di fronte a fragilità della vita e alla rassegnazione, con la forza di volontà e grande animo, si possa riuscire a cambiare lo stato delle cose, non solo affrancandosi da situazione difficili, ma anche cambiando radicalmente la propria vita e riuscendo a fare di una malattia anche un valore e un riscatto.