Riduci lo stress con le case green: uno studio tutto italiano sottolinea come la bioarchitettura abbia dei vantaggi anche sulla creatività.
L’implementazione dell’architettura “biofilica” all’interno di case e uffici apporta incredibili benefici: lo sostiene uno studio realizzato nel nostro Paese e i cui risultati vengono diffusi dalla Sima, ovvero la Società italiana di medicina ambientale. I dati di questo studio sono riportati nel rapporto Federproprietà-Censis dedicato alla casa e vengono ripresi dal Sole 24 Ore.
I benefici di avere case totalmente green
Grande importanza viene finalmente data dunque alle case green che appunto apporterebbero significati risultati anche sul nostro benessere quotidiano. Innanzitutto, spiega questa ricerca effettuata da Sima, con l’architettura “biofilica” si otterrebbe fino al 60% di riduzione dello stress per gli abitanti.
Si tratta di un risultato che è assolutamente attribuibile alla presenza di elementi naturali come illuminazione e ventilazione naturali, ma anche pareti trasparenti o riflettenti. Altri elementi peculiari di una casa green e che appunto contribuiscono a ridurre lo stress sono sistemi di schermatura solare, pareti verdi e in ultimo ma non per importanza l’uso di piante vive.
Sono tutti elementi che contribuiscono a creare un ambiente più rilassante e confortevole, ma non solo: la presenza di un ambiente biofilico favorisce un miglioramento nelle prestazioni delle persone. Queste sono più concentrate e maggiormente efficienti, anche in questo caso con aumenti delle prestazioni fino addirittura al 25% in più. Ma non è solo una questione di produttività.
Infatti, anche la creatività e in generale il benessere traggono giovamento da questo tipo di ambiente domestico e possiamo infine affermare che grazie alla connessione con la natura, le persone senza dubbio vivono meglio. In ultimo, va considerato anche il risparmio sulle bollette, che è assolutamente non indifferente.
Ma cosa intendiamo per biofilia?
Lo psicologo Eric Fromm coniò il termine “biofilia”, che letteralmente significa “amore per la vita”, ma furono i successivi studi del biologo Edward O. Wilson negli anni Ottanta a dare impulso importante a questo termine. Quando però si parla di architettura o progettazione biofilica, sostanzialmente si intende l’introduzione di elementi naturali negli spazi costruiti.
Ve ne sono di varie tipologie ed alcuni esempi sono: luce naturale, acqua, piante, materiali organici come legno e pietra, texture e ombre. Insomma, si stabilisce una relazione più profonda tra gli individui e l’ambiente costruito. Negli anni, questo approccio ha avuto significativi cambiamenti e soprattutto sempre più edifici e forme architettoniche hanno preso vita basandosi su queste esperienze.
Nel nostro Paese, ad esempio, abbiamo il “Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma, realizzato in collaborazione con il biologo Stefano Mancuso, che è forse l’opera di architettura biofilica più importante e una delle principali anche a livello mondiale. Si trova a Milano e suscita davvero grande interesse da parte di visitatori di tutto il mondo.
A livello internazionale, l’opera che forse ha aperto la strada a questo tipo di strutture, contribuendo allo sdoganamento è senza alcun dubbio il Jewel di Singapore, con la sua cascata interna. Si tratta di un’opera architettonica che fa ricorso a materiali che consentono la crescita delle piante e la riduzione del calore.