La UE ha deciso di rendere più trasparenti le origini di alcuni prodotti: rivoluzione nelle etichette di marmellate e succhi di frutta.
La Comunità Europea condanna le aziende che producono e distribuiscono prodotti con etichette poco chiare e troppo anonime. Per mettere in pratica una spesa più consapevole e per guidare al giusto acquisto tutti i consumatori, dal prossimo anno arriveranno le etichette specifiche, nelle quali saranno riportate le origini di tutti gli ingredienti utilizzati.
In particolare, questa nuova normativa colpisce tutti i prodotti contenenti frutta, come succhi di frutta, marmellate, confetture e anche miele. Bruxelles introduce il nuovo obbligo di indicare la provenienza della frutta utilizzata dai vari marchi. La regolamentazione comprende qualsiasi prodotto in commercio avente frutta e miele. Inoltre, si devono indicare anche le percentuali delle miscele.
Nuovo obbligo UE sulla trasparenza dei prodotti in commercio: etichette specifiche su marmellate, succhi di frutta e miele
Tra qualche tempo, nei supermercati si troveranno soltanto prodotti con etichette specifiche, con informazioni trasparenti sull’origine delle materie prime. Lo comunica la Coldiretti, commentando la direttiva “Breakfast”, enunciata in tutti i paesi europei e appena approvata in Parlamento UE. Si tratta di un passo importante verso una maggiore trasparenza.
Le informazioni fornite ai consumatori, in questo modo, saranno più dettagliate, e in tavola si porterà cibo sicuro e di qualità. Fino ad oggi, infatti, molte etichette presenti sulle confezioni dei prodotti alimentari, non sono molto chiare, e spesso non indicano il luogo di provenienza delle materie prime. Non si sa nulla sulle pratiche di coltivazione o di produzione.
Talvolta, dei prodotti che consumiamo quotidianamente fanno utilizzo di pratiche non sostenibili che fanno del male all’ambiente. Indicare la provenienza di un prodotto, in tal senso, guida il consumatore verso una scelta sostenibile e una spesa consapevole. Inoltre, si tutela anche il Made in Italy, in questo modo, l’acquirente sa concretamente se il prodotto è italiano o meno.
L’importanza della lettura delle etichette sui prodotti da supermercato
Il danno, derivante dalle etichette poco trasparenti, non è soltanto ambientale, ma anche economico. Secondo i dati forniti da ISTAT e riportati da Coldiretti, l’Italia è il secondo paese produttore europeo di frutta. A causa della contraffazione, con prodotti provenienti da ogni parte del mondo, fuori dalla UE, il nostro paese ha perso miliardi di euro.
Adesso, il consumatore, leggendo bene l’etichetta, può scegliere se acquistare un prodotto italiano, un prodotto proveniente dall’Europa, oppure un prodotto extraeuropeo. La nuova direttiva, si inserisce all’interno di un lungo percorso, iniziato sin dai primi anni 2000, per tutelare il cibo di qualità. Dopo il controllo sull’origine delle carni e dei formaggi, poi quello sulla provenienza del riso e della pasta, ora toccherà alla frutta e al miele.
A partire dal gennaio 2025, inoltre, sarà vietato vendere frutta e verdura in busta, compresa la frutta secca, favorendo così il mercato locale e un’agricoltura sostenibile. Il prossimo alimento che sarà inserito nella nuova direttiva UE sarà il grano, impiegato per preparare il pane, la farina, i dolci e i biscotti.