Addio al reso online: le aziende che non non renderanno più il servizio gratuito

Stop al reso gratuito, cambiano le politiche per la restituzione della merce. Questo è tutto quello che bisogna sapere sulle nuove modalità.

stop al reso gratuito cosa cambia
Cambiano le disposizione sul reso gratuito (OrizzonteEnergia.it)

Non si potrà più fare reso compulsivo o almeno non in modalità gratuita. Quante volte ci è capitato di acquistare dai vari siti più capi di abbigliamento, scarpe e oggettistica varia che poi una volta arrivata a casa abbiamo restituito dopo aver fatto una buona cernita di quello che si era scelto.

Tutto questo forse è stato agevolato dalle politiche di reso, essenzialmente gratuite sulla maggior parte dei siti. Una pratica che però ha un costo per l’ambiente e anche per le aziende. I dati provenienti dagli Stati Uniti e diffusi dalla National Retail Federation, e riferiti al 2022, gli acquirenti hanno restituito oltre il 17% della merce acquistata che equivale a 816 miliardi di dollari. Una somma che sta diventando davvero insostenibile anche per i colossi, che arrivano a spendere fino a 27 dollari per il reso di un prodotto acquistato a 100.

Considerando questi elevati costi, sempre più imprese americane hanno deciso di rendere a pagamento il reso degli acquisti online. Politiche di cambiamento che sono arrivate anche in Europa e che potrebbero -e in parte già lo fanno- colpire anche l’Italia.

Da Zara ad Amazon come funzionerà il reso online in Italia

come cambia il reso per i siti internet
Anche in Italia il reso diventa a pagamento (OrizzonteEnergia.it)

Negli USA quattro commerciati su 5 addebita al cliente parte dei costi di restituzione dei prodotti. Amazon ha imposto una tassa di 1 dollaro per chi rende in punto di ritiro convenzionato, mentre H&M arriva fino a 5,50 dollari per un reso con servizio postale.

In Europa, invece, la prima ad introdurre un reso a pagamento è stata Zara che in Gran Bretagna ha deciso di combattere il fenomeno già un anno fa, quando ha cominciato ad addebitare ai clienti 1,95 sterline a coloro che restituiscono un capo online.

Non si sa ancora cosa succederà nel resto dei Paesi europei, ma possiamo parlare della situazione italiana. Le politiche di reso non cambiano per quanto riguarda i le restituzioni in negozio. Queste restano gratuite e un diritto dei consumatori che hanno però l’obbligo di ripresentarsi in negozio con lo scontrino e i prodotti intatti.

Il reso online è però nei fatti già cambiato.

Come funzione il reso online in Italia e cosa cambia ora

Per il momento non si parla ancora di una politica univoca per quanto riguarda il reso online, però nei fatti è già da qualche tempo che le grandi aziende le hanno rese a pagamento. Il reso è già a pagamento su Amazon se l’invio è spedito da terzi, così com’è a pagamento il reso di H&M che costa 2,99 e di Zara che arriva 4,95 per il ritiro a domicilio. Le aziende hanno deciso di rendere gratuita la pratica solo per i clienti affezionati ovvero quelli iscritti ai programmi fedeltà.

Resta poi ancora la regola dei 14 giorni come arco temporale per la restituzione. Per il momento, quindi, tutto resta uguale ma nn è detto che a breve si uniscano a questa linea molte più aziende.

Gestione cookie