Gennaio è un mese nel pieno del periodo di potatura: queste sono le piante sulle quali è necessario intervenire affinché poi fioriscano in salute e copiosamente.
Gennaio rientra tra i mesi di potatura: ci sono piante in particolare che richiedono attenzioni proprio in questo periodo dell’anno. Dunque non c’è tempo da perdere: se non lo si fa subito, poi sarà troppo tardi perché riprenderanno a tempo pieno tutte le attività dell’orto.
Ricordiamo che potare gli alberi e, più in generale le piante, è un processo fondamentale per la loro cura: innanzitutto previene l’insorgenza di malattie, poi tagliare le parti superflue aumenta la resistenza della pianta, migliora il suo aspetto estetico finale e previene eventuali rotture causate da condizioni climatiche più ardue. Ovviamente, gennaio non è il periodo giusto per potare ogni sorta di pianta: capiamo su quali è arrivato il momento di agire.
Le piante e gli arbusti da potare a gennaio sono questi: il cotogno, il fico, il mandorlo, il melo, il nocciolo, l’olivo del centro Italia o del sud Italia, il pero e la vite. In quanto al nocciolo, esso produce i frutti sui rami più giovani, quelli di un anno d’età, ed ecco che si rende importante rinnovarli costantemente senza lasciare che invecchino. Più i rami si allontanano dal centro della pianta, minore sarà il numero di nocciole. Non a caso, la potatura avviene tramite la tecnica dei tagli di ritorno, la quale permette di sostituire una punta alta o lontana con una punta più vicina.
Per la vite, gennaio è considerato il mese ideale: iniziare più tardi porta a correre il rischio di non riuscire a terminare prima che la linfa abbia ricominciato a scorrere. Questo errore porterebbe la pianta ad indebolirsi in maniera irrimediabile. In quanto alle pomacee, ossia le piante che producono il pomo (il frutto commestibile), il primo mese dell’anno c’è il via libera alla potatura di melo, pero e cotogno, in quanto piante che sopportano bene il gelo e di conseguenza lo stress a cui vengono sottoposte durante il processo di potatura. Si fa in tempo fino a febbraio prima che inizi la ripresa vegetativa.