L’anno nuovo non inizia in modo diverso dal 2023: sono già stati registrati ulteriori segnali del cambiamento climatico, capiamo cosa sia stato rilevato.
Già sono arrivati ben due segnali di allerta per il cambiamento climatico nel 2024: a quanto pare, il nuovo anno non è iniziato nel migliore dei modi e non allontana troppo dalle preoccupazioni che avevano riempito il 2023. Gli scienziati hanno lanciato le news circa l’attuale realtà drammatica spesso sottovalutata.
Il periodo di festività è giunto al termine, ma il peggioramento delle condizioni di salute del pianeta non ha lasciato sconti durante le vacanze, nonostante si abbia cercato di distrarsi e chiudere gli occhi per un momento. Nuovi studi degli ultimi giorni hanno mostrato un crollo rapido della situazione e l’Europa ne sta già pagando le conseguenze in questo 2024 appena cominciato.
Cambiamento climatico, già due allarmi nel 2024
L’Europa è già stata vittima di pericolose inondazioni dovute alla realtà drammatica del cambiamento climatico. Gli scienziati che stanno tenendo d’occhio l’Antartide, hanno dato il benvenuto al 2024 con due allarmi preoccupati, puntando le loro attenzioni sul dilemma del riscaldamento globale. Ormai da anni l’Antartide porta avanti un declino sempre più rapido e nel 2022 si è registrato il picco massimo di alte temperature che hanno provocato un calo record del ghiaccio marino. Nel 2023 invece le temperature sono sempre state oltre la media, portando l’inverno ad essere il più caldo mai vissuto. L’indagine condotta dai ricercatori del British Antartic Survey ha mostrato come lo scioglimento dei ghiacci abbia ucciso diverse specie animali, quali il pinguino imperatore, causando un enorme fallimento riproduttivo. Un articolo pubblicato su Nature ha allarmato circa il rallentamento delle correnti oceaniche più profonde per via dello scioglimento delle calotte glaciali.
Quali sono le conseguenze che stiamo vivendo nel presente a causa di questi cambiamenti? Prima di tutto, le correnti atlantiche, con le loro influenze sulle perturbazioni, hanno un impatto sul meteo di tutto il mondo. Ancora, sono responsabili dell’ossigenazione delle acque e della risalita delle sostanze nutritive. In sintesi, esse gestiscono l’intera catena alimentare marina. Ad essere in pericolo sono anche l’economia ittica dell’uomo e le milioni di persone che basano la propria sopravvivenza su questo settore.
Conseguenze molto concrete che già riguardano il 2024, sono state le inondazioni dovute ad alluvioni e forti maltempi che hanno colpito alcuni Paesi dell’Europa centrosettentrionale. Danubio, Elba e Reno hanno superato gli argini e raggiunto livelli record di altezza, mettendo in allerta decine di località. Il clima è ormai vittima di eventi difficili da prevedere e, sulla base di quanto assunto dagli esperti, la situazione sarà sempre peggiore. Nei prossimi anni, i fenomeni legati ai cataclismi saranno sempre più frequenti ed intensi.