Innovazione senza precedenti: basterà un ascensore per salire nello Spazio, questo è l’addio definitivo all’utilizzo dei razzi.
Basterà un ascensore per salire nello Spazio: l’idea innovativa sostituirà definitivamente i razzi. Non è fantascienza, si tratta del progetto Ascensio ed è in fase di realizzazione, merito dell’idea dell’architetto inglese Jordan William Hughes, vincitore di un premio da 10.000 euro per il suo elevatore spaziale con base di lancio marittima e mobile.
Nel 1979, lo scrittore Arthur C. Clarke pubblicò un libro di fantascienza, Le fontane del Paradiso, narrando le imprese dell’ingegner Morgan, progettista del primo ascensore che avrebbe portato l’uomo sull’isola equatoriale di Taprobane, ispirata dallo Ski Lanka. Nel 1849 un fisico e scienziato russo tentò di trasformare quelle pagine in realtà, mettendo nero su bianco un progetto che prevedeva una struttura simile a quella della Torre Eiffel per raggiungere lo spazio. Ancora, nel 1957 ci provò lo scienziato sovietico Yuri Artsutanov, in seguito nel 1999 David Smitherman della NASA, poi l’americano Bradley Edwards pensò ad un nastro sottile come carta dalla lunghezza di 100.000 km resistente persino ai meteoriti. Adesso, l’architetto inglese Hughes da vita ad Ascensio.
Anche Hughes riconosce che il suo progetto è senz’altro ambizioso e molto costoso. Non si aspetta la sua costruzione entro i prossimi 10 anni, ma si mostra molto convinto del fatto che prima o poi l’ascensore spaziale che ha ideato diventerà qualcosa di concreto.
Le caratteristiche e i punti di forza di Ascensio sono la sua mobilità, la sua leggerezza e la sicurezza che garantisce. L’obiettivo finale nella realizzazione di questo progetto consiste nella sostituzione dei razzi, inefficienti, dannosi per l’ambiente e costosi. Ovviamente, a differenza di un tradizionale ascensore, non potranno essere dei cavi a sostenerlo e il contrappeso (che di norma si muove nel verso opposto della cabina) dovrà trovarsi oltre l’orbita geostazionaria ad una distanza di 35876 km, in modo che la forza centrifuga possa superare la gravità. Il cavo dovrebbe partire vicino l’Equatore per avere la massima forza e mantenersi in tensione.
Quel che immagina l’architetto inglese è un ascensore ancorato alla stazione spaziale, con un cavo che attraversa l’atmosfera attaccato alla piattaforma di lancio marittima. Dunque, la base navigherebbe negli oceani terrestri e la cabina sarebbe in grado di trasportare carichi e passeggeri nello spazio. La NASA ha già individuato le cinque tecnologie fondamentali per realizzare l’ascensore spaziale. Restano da scoprire quali materiali possano essere adatti per costruire cavo e torre e serviranno passi avanti negli studi della propulsione elettromagnetica, nonché nuovi investimenti nelle infrastrutture spaziali e per lo sviluppo dell’industria e dell’economia spaziale.