Nubi minacciose ancora aleggiano sul cielo di Taranto, inquinando l’aria: il fenomeno dello slopping sull’ex Ilva, che cos’è?
Nei giorni scorsi sono state notate, ancora una volta, delle minacciose nubi aleggiare sul cielo di Taranto, inquinando l’ambiente circostante e portando una serie di gravi problematiche per la salute dei cittadini, degli animali e della vegetazione. I fumi tossici, naturalmente, provengono dall’ex Ilva, la fabbrica di acciaieria della città di Taranto, che tanto ha fatto discutere negli anni.
Recentemente, lo scorso 4 gennaio, una nube di colore arancione, proveniente dall’acciaieria, ha inquinato l’aria, innalzandosi in cielo. Tutti si sono allarmati, segnalando il fenomeno alle autorità. L’allarme ha raggiunto i sindacati, Fim, Fiom e Uilm, i quali ha chiesto un incontro urgente con i vertici dell’azienda AMI, l’ex Ilva. Si tratta di un evento gravissimo, che non sarebbe dovuto accadere.
La nube arancione fuoriuscita dall’ex Ilva di Taranto: il fenomeno dello slopping
Si pensava che il peggio fosse passato, e invece, a guardare ciò che è accaduto lo scorso 4 gennaio, l’incubo sembra aver fatto ritorno. Tutta la città è in allarme, nubi tossiche non devono accadere, in gioco c’è la salute di tutti. Ma cosa ha risposto l’azienda in merito all’accaduto? In una breve nota, l’AMI ha chiarito che si non è trattato del fenomeno dello slopping.
Che cosa significa? Si tratta di un processo scaturito dalla lavorazione dell’acciaio. Quando si abbassa il contenuto di carbonio, attraverso dei convertitori e tramite l’aggiunta di ossigeno e di rottami ferrosi, si scatena una reazione tra ossigeno e carbonio, e si produce così ossido di carbonio. Il processo dà origine alle polveri tossiche che producono un fumo rosso.
Il fumo rosso mette in allarma Taranto
Si necessita di un impianto di aspirazione per evitare l’estensione del fumo, tuttavia, una parte del fumo non riesce a essere aspirata e così fuoriesce, dando vita al fenomeno dello slopping. Tuttavia, i vertici dell’azienda non hanno chiarito la natura del fenomeno, preferendo evitare di rispondere in modo trasparente.
Secondo gli ambientalisti, si è chiaramente trattato di slopping, quindi di inquinamento ambientale, di intossicazione dell’aria e violazione degli obblighi imposti dalla legge. La paura è che tale fenomeno possa essere scaturito ancora una volta, e poi un’altra ancora, ricominciando un ciclo che sembrava terminato.
Il DAP, il Dipartimento Ambientale Provinciale, e l’ARPA Puglia, hanno inviato dei tecnici per esaminare l’aria attorno allo stabilimento. Tra qualche giorno sarà diffuso un report sui risultati ottenuti. In caso di violazione della legge, l’acciaieria sarà chiamata a rispondere per danni ambientali.