A Padova sta nascendo un’altra comunità energetica rinnovabile. “Guizzo di Energia” si aggiunge alle altre esistenti, nel tentativo di sfruttare al meglio il fotovoltaico.
Quando parliamo di Comunità Energetica ci riferiamo ad un’Associazione che produce e condivide energia rinnovabile. In questo modo di genera e gestisce autonomamente energia verde andando a ridurre le emissioni di CO2, lo spreco energetico ma anche risparmiando sui costi.
Nei fatti, le comunità energetiche rinnovabili sono uno dei tanti strumento pensati e studiati dall’Unione Europea per diffondere la convenienza della transizione ecologica. Il fine ultimo di queste comunità è, come sottolineano da Bruxelles, la creazione di “benefici ambientali, economici e sociali“. In Italia il Pnrr finanzia e sponsorizza la creazione di queste comunità con 2,2 miliardi di euro con una previsione, entro il 2026, della nascita di circa 15mila comunità energetiche rinnovabili.
Secondo i più recenti dati pubblicati dal Repost Electricity Market 2023 dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, in Italia oggi sono 85 realtà di autoconsumo collettivo ripartite in 68 gruppi di autoconsumo e 24 comunità di energia. A queste ultime si aggiunge la creazione di Guizzo di Energia comunità energetica rinnovabile nata a Padova.
Dopo Milano, Torino, Napoli e Palermo -tra le prime grandi città ad avviare delle CER- si aggiunge anche Padova. Un primo nucleo, nato nella zona sud e ovest del paese con annessi i paesi limitrofi, è composto da nuclei famigliari che stanno però già pensando ad allargarsi a scuole e piccole imprese.
Guizzo di Energia, questo il nome scelto dalla comunità, ha un nucleo attuale di 33 famiglie con un Direttivo di 5 persone. I vantaggi sono quelli di una qualsiasi CER che si concentrano, nel caso concreto del bilancio famigliare, nel risparmio in bolletta che è determinato dalla riduzione dei costi di distribuzione che, come spesso succede, sono nettamente superiori a quelli delle materie prime.
Come funzione Guizzo di Energia? Si basa sul fotovoltaico per cui il surplus di energia prodotto dai propri pannelli solari viene ceduto alla Comunità, in questo modo si rientra delle spese per poter ripagare in breve tempo l’impianto predisposto, mentre una parte degli incentivi statali messi a disposizione viene devoluto al territorio per favorire iniziative a vantaggio degli abitanti della zona interessata.