E’ il cibo del futuro, ma quali sono le regole da seguire per quanto riguarda la commercializzazione della farina di insetti? Scopriamolo
Ebbene sì, sta succedendo veramente: dopo che per anni se ne è parlato e le voci più disparate si sono diffusi in ogni angolo della Terra, sembra proprio che adesso l’utilizzo di insetti come elemento base dei nostri alimenti e prodotti da cucina stia per diventare una realtà sempre più concreta e imminente.
D’altronde, nono solo già alcuni Paesi da tempo ormai hanno avviato l’utilizzo commestibile degli insetti, ma questi ultimi rappresentano una vera e propria svolta verso un mondo più sostenibile e green: ma cosa dobbiamo sapere in merito?
Ebbene sì, sembra proprio che siano stati firmati ben quattro nuovi decreti per quanto riguarda la disciplina e soprattutto la regolamentazione del cosiddetto novel food: si tratta di norme che sono state presentate come molto stringenti e soprattutto a dir poco rigide, come sottolinea anche lo stesso Ministro Lollobrigida, così da poter regolamentare al meglio proprio l’utilizzo della farina di insetti. In particolare, infatti, più che sul suo utilizzo, oggi vogliamo concentrarci sulla sua commercializzazione: ma cosa bisogna sapere? Scopriamolo insieme.
Diventa sempre più concreto l’utilizzo e la presenza di insetti per poter cambiare la nostra alimentazione e soprattutto renderla più sostenibile. E proprio per questo motivo, ci si sta avviando ogni giorno di più verso la produzione di nuovi prodotti alimentari che abbiano alla propria base proprio questa nuova frontiera che si vocifera sarà la base dei nostri piatti in futuro e che, in realtà, rappresentano già l’elemento principale in alcuni Paesi. Ma cerchiamo adesso di scoprire più nel dettaglio cosa viene stabilito all’interno di questi nuovi decreti e cosa dunque dovremmo sapere.
Come prima cosa bisogna sapere che questi quattro provvedimenti prendono finalmente atto di quelle che sono le delibere europee in merito a una libera e legale commercializzazione degli insetti come nuova forma di alimentati. Proprio per questo motivo, dopo esserne diventati consapevoli, è arrivato anche il momento di poter regolare quelli che sono invece i limiti e gli obblighi proprio in merito a questa nuova forma di alimentazione come ad esempio l’utilizzo della farina. Nello specifico, dunque, ecco di cosa si occupano.
Il primo decreto, infatti, si occupa di quelli che sono gli alimenti e i preparati destinati al consumo umano e che otteniamo tramite la polvere sgrassata di Acheta domesticus, mentre il secondo si focalizza sugli alimenti e sui prodotti che possiamo ottenere tramite l’utilizzo della larva gialla. Arriviamo ora agli ultimi due decreti che cercano di regolamento quegli alimenti ottenuto medianti l’uso di Locusta migratoria e, per finire, delle larve di Alphitobius diaperinus (ovvero un verme della farina marina).