Il cappotto termico è un intervento che può portare ad un netto miglioramento dell’efficientamento termico di un edificio: vediamo insieme di quanti gradi in più si parla
Entro il 2030 l‘Europa intera dovrà adeguare l’efficientamento termico del suo parco immobiliare, mettendo in atto tutta una serie di interventi mirati al miglioramento delle classi energetiche degli edifici, arrivando alla classe di prestazione energetica D. In particolare si dovrà garantire una riduzione del consumo medio di energia degli immobili attraverso l’installazione di pannelli solari e l’abbandono progressivo di caldaie a gas dal 2025. Il tutto viene normato all’interno della nuova direttiva denominata “Case green” con l’obbiettivo della riqualificazione del patrimonio edilizio europeo.
L’Italia si è dotata nel 2020 del tanto contestato superbonus 110, agevolazione fiscale che ha consentito l’adeguamento energetico di molti edifici e condomini italiani. Gli interventi erano divisi tra trainanti e trainati in modo da poter accedere alla misura, con un focus sugli impianti di riscaldamento e raffrescamento, pompa di calore, fotovoltaico e applicazione del cappotto termico. In questo modo è possibile rendere efficiente dal punto di vista energetico l’immobile, determinando il miglioramento della classe energetica di riferimento.
Il cappotto termico
Tra gli interventi che possono favorire e garantire un miglioramento energetico di un immobile troviamo l’applicazione del cosiddetto cappotto termico. In pratica si installano su tutte le pareti esterne, o interne dell’edificio i pannelli isolanti di nuova generazione che vanno a impedire la dispersione del calore in inverno e del fresco d’estate. Naturalmente il cappotto termico va abbinato al cambio degli infissi per avere una coibentazione totale dell’edificio, altrimenti rimane fortemente penalizzato in termini termici.
L’applicazione va effettuata da ditte specializzate, e a regola d’arte, utilizzando materiali certificati, che variano in spessore fino ai 12 centimetri, a seconda della tipologia di edificio da coibentare. In tutti i casi è possibile migliorare il comfort abitativo degli ambienti interni sia durante l’inverno che durante l’estate, andando a impattare positivamente sui costi energetici e sulle prestazioni. Se infatti si limita la dispersione termica di un edificio automaticamente se ne migliora l’efficienza termica, abbassando i costi energetici necessari a riscaldare o a raffrescare l’abitazione.
I gradi
Nell’analizzare le variazioni di temperatura che si riscontrano in un’unità immobiliare prima e dopo l’installazione del cappotto termico si è calcolato un beneficio immediato di circa 3° C in più. Ciò significa un aumento dell’efficienza termica totale dell’immobile del 25%. Dati importanti che stanno a corroborare la validità dell’intervento di applicazione dei pannelli isolanti per eliminare la dispersione di calore dagli ambienti di una casa e risparmiare, come ci spiega QuiFinanza, sui costi in bolletta.
E’ bene però ricordare che la semplice installazione del cappotto termico nn può garantire tali prestazioni, se non debitamente abbinato ad altri interventi che vadano a completare la coibentazione dell’immobile. In particolare la sostituzione degli infissi vecchi con quelli di nuova generazione e degli impianti di riscaldamento e raffrescamento, nonché della caldaia con la pompa di calore. Infine il passaggio al fotovoltaico diventa dirimente per ottenere un reale abbassamento dei costi energetici, al netto delle spese di investimento.