In pochi sanno che c’è un essere umano sepolto sulla Luna: tutta la verità.
In pochi ne sono al corrente, ma c’è un uomo sepolto sul nostro satellite. Solamente una persona è riuscita ad avere il privilegio di poter essere ospitata, dopo la morte, in una tomba tanto imponente e maestosa: la Luna. A divulgare la notizia è stata la NASA, inducendo tutto il mondo a sognare per il bellissimo gesto concesso a questo essere umano.
L’uomo non aveva idea che le sue ceneri potessero finire sul satellite. “Non credo che Gene avesse mai sognato che le sue ceneri sarebbero andate sulla Luna“, queste sono state le parole pubblicamente dichiarate dalla moglie. Tuttavia, lui ha rappresentato il primo uomo ad essere sepolto lassù, ma non sarà certo l’ultimo: in questo momento, stanno volando in direzione del satellite altre 66 persone decedute e dovrebbero atterrare nella parte nord-orientale il 23 febbraio, fino all’eternità.
Luna, l’uomo che ha avuto il privilegio di essere sepolto lassù
Stiamo parlando di Eugene “Gene” Shoemaker, un geologo planetario della NASA, le cui ceneri sono state spedite sulla superficie lunare il 6 gennaio 1998 con la missione Lunar Prospector della NASA. 28 grammi delle ceneri erano contenute in una capsula sigillata in policarbonato ed erano accompagnate da un messaggio richiamante “Romeo e Giulietta” di Shakespeare.
Perché Shoemaker ha ottenuto una sepoltura tanto privilegiata? Fu un uomo dalla carriera e dalla mente straordinarie, il quale ha contribuito a selezionare e formare gli astronauti della missione Apollo in fatto di geologia lunare e craterizzazione da impatto. Inoltre, guidò una ricerca dell’agenzia spaziale americana per l’acqua ai poli lunari e ha co-scoperto la Cometa Shoemaker-Levy, la prima ad impattare su Giove nel 1994. Dopo l’addestramento degli astronauti dell’Apollo, Shomaker si dedicò alla missione Voyager e alla Clementine della NASA volta a trovare l’acqua sulla Luna.
Divenne il primo direttore del Programma di Ricerca Astrogeologica dello United States Geological Survey. L’unico sogno che non riuscì a perseguire fu quello di diventare egli stesso un astronauta: fu impossibilitato dalla diagnosi della malattia di Addison. Tuttavia, non aver raggiunto l’obiettivo in vita non gli ha impedito di volare nello spazio: oggi le sue ceneri riposano sul satellite a cui ha dedicato gli studi della sua esistenza. Gli altri 66 uomini le cui ceneri stanno viaggiando in una capsula per essere sepolte accanto a lui dalla società di sepoltura spaziale Celestis, sono i partecipanti della missione Peregrine.