Affaticamento visivo digitale, un problema comune: come prevenire la “sindrome da visione al PC”

Gli schermi blu comportano numerosi danni agli occhi e alla salute in generale, tanto che si parla si “sindrome da visione al PC”.

Ragazza stanca lavora al computer
Ragazza stanca lavora al computer (Orizzontenergia.it)

Viene chiamata “sindrome da visione al PC”, o “sindrome da visione al computer”, o ancora, “sindrome da luce blu”. Ecco, è proprio la luce blu, quella dei comuni dispositivi di utilizzo quotidiano, come telefonini, PC, tablet o e-reader, che comporta molteplici problematiche, non soltanto alla nostra vista, ma alla salute in generale.

In Inghilterra è stata riconosciuta la Digital Eye Strain, una patologia che racchiude una serie di disturbi dati dalle troppe ore trascorse davanti allo schermo di un dispositivo elettronico. Si tratta di una sindrome che coinvolge sempre più persone, dai giovanissimi ai più anziani, ed è determinata dalle nostre cattive abitudini, ma anche dalle tante ore di lavoro passate al PC.

Sindrome da visione al PC, i problemi che comporta e come prevenire il disturbo

Ragazzo con fastidio alla vista durante il lavoro
Ragazzo con fastidio alla vista durante il lavoro (Orizzontenergia.it)

I problemi che possono insorgere, a seguito di tante ore trascorse davanti a un display digitale, sono occhi gonfi e affaticati, arrossamento, prurito, senso di disagio, confusione mentale. Sono i comuni sintomi di chi trascorre troppo tempo al PC o al telefonino, osservando attentamente lo schermo. L’occhio si affatica maggiormente rispetto alla visione di un foglio stampato.

L’affaticamento visivo è una causa comunissima, specie per chi lavora ogni giorno al computer, ma anche per le persone che sono letteralmente attaccate al loro smartphone. Questa sindrome, per ovvi motivi, è nata di recente, con la diffusione delle apparecchiature elettroniche. Ma i sintomi possono aggravarsi anche in base alle condizioni in cui si osserva lo schermo.

Illuminazione insufficiente, postura scorretta, schermo troppo illuminato, angolazione di visualizzazione scorretta. Tra l’altro, è stato osservato che, ogni persona, sbatte meno le palpebre di fronte a uno schermo rispetto a quando si trova di fronte un testo stampato. Ciò provoca maggiore secchezza oculare.

Come prevenire i disturbi da affaticamento digitale

L’affaticamento digitale può dare vita anche altri disturbi, come visione offuscata, occhio secco, fastidio e prurito agli occhi, mal di testa, lacrimazione, dolore al collo e alle spalle. Questi sintomi sono temporanei, diminuiscono non appena si stacca dal dispositivo. In certi casi, però, questi disturbi possono essere prolungati nel tempo.

Occorre prevenire i disturbi e prendere tutte le precauzioni del caso. Come fare? Chi trascorre tante ore al giorno davanti allo schermo deve effettuare continue piccole pause, per riposare la vista. Almeno 5 minuti ogni ora. Inoltre, non si deve mai stare troppo attaccati allo schermo (la distanza corretta è di 40/50 cm). Bisogna mantenere una postura corretta, per non creare problemi alle spalle e al collo.

Ogni 20 minuti si consiglia di guardare lontano, a una distanza di circa 20 metri e per 20 secondi. È la regola del 20-20-20, per non affaticare la vista. E ancora, bisogna lavorare in una stanza ben illuminata, e utilizzare un filtro antiriflesso. Infine, il PC deve essere posizionato di fronte agli occhi. L’ultimo consiglio è quello di sbattere le palpebre di frequente, evitando di far seccare gli occhi.

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